In mancanza di documenti storici e epistolari che dimostrino con certezza perché il Foscolo scegliesse il trasferimento in campagna, sono due elementi da tenere ugualmente in considerazione. Alla rottura con Monti (1810) si aggiunse l'insuccesso della tragedia Ajace, rappresentata alla Scala il 9 dicembre 1811, che non ebbe successo e venne, inoltre, vietata dalla censura per le allusioni antifrancesi contenute. Origini e influenze di Ugo Foscolo E’ il 6 Febbraio 1778 quando Ugo Foscolo nasce nell’isola greca di Zakyntos, oggi nota meta turistica col nome di Zante. TEMA SU UGO FOSCOLO Foscolo è nato nel 1778 a Zacinto, conosciuta oggi come Zante, da madre greca e padre veneziano. [11] [76], Come il protagonista Jacopo Ortis (il nome deriva dalla fusione di Jean-Jacques Rousseau e di Girolamo Ortis, un giovane studente friulano suicidatosi a Padova nel 1796), che si toglie la vita con un colpo di pugnale (come farà Giovanni Foscolo), anche Ugo tenta il suicidio in questo periodo - ingerendo dell'oppio - a causa della passione infelice per la Pikler, secondo quanto narrato da lei stessa.[77]. [57], Tuttavia, il 17 ottobre di quel 1797 così esaltante per i patrioti democratici, fu firmato il Trattato di Campoformio con il quale Bonaparte cedeva Venezia (fino a quel momento libera repubblica, anche se ormai controllata de facto dai francesi), all'Austria asburgica. L'opera si inserisce anche in una polemica con Madame de Staël sull'attitudine militare degli italiani.[107]. Da Zante a Venezia. Ugo Foscolo: una vita dedicata alla letteratura. Ecco le tracce a Pavia del grande poeta. L'ammissione del poeta, secondo cui i testi necessitavano ancora di un lungo labor limae[34], e la severità della censura veneziana ne impedirono la pubblicazione, ma alcune odi ci sono state tramandate, rivelando il carattere di un'opera in cui si attinge largamente alle Sacre Scritture per comporre una denuncia etico-politica condizionata dagli eventi francesi e influenzata dal modello pariniano. Viaggio in francia-Francese. Scusatemi tanto. [136] Aveva intanto ritrovato la figlia (o forse figlia adottiva) Floriana, che lo assistette con devozione durante i suoi ultimi anni, e della quale era stato nominato tutore legale dalla nonna Lady Walker. Cadde però da cavallo in luglio e non poté partire. Nella tomba gli furono messe due monete di rame sugli occhi, secondo un rituale greco antico. [20], Foscolo vide subito in Vittorio Alfieri un modello da seguire[21]; egli trasse il suo stile giovanile proprio da lui, e lo decantò in molte opere[22][23]. [146][147], Ferma restando la grandezza del poeta, secondo la studiosa irlandese Lucy Riall[148] la grande glorificazione di Foscolo a opera del nuovo governo italiano era parte della creazione di un pantheon di eroi laici (a cui poi seguiranno le celebrazioni di figure come quella di Garibaldi) come auspicato dal poeta stesso nei Sepolcri, per la religione civile della nuova Italia in contrasto con la Chiesa per la questione romana.[148]. Letteratura italiana - L'Ottocento — La vita, le opere e il pensiero di Foscolo. In questa circostanza incontrò Alessandro Manzoni, che allora abitava nella capitale francese assieme alla madre Giulia Beccaria. Chiese quasi subito con successo di esserne dispensato a causa della salute precaria e di una ferita. Le idee di Foscolo sulla natura, la società e la funzione della letteratura appaiono già ben definite tra il 1802 e il 1803. La tradizione critica ha pensato che tale spostamento fosse dovuto a una persecuzione politica nei suoi confronti[37], o ancora ad una necessità di riprendersi dopo una delusione amorosa[38]; tuttavia, sappiamo anche che in quei giorni Padova era funestata da un'epidemia di vaiolo, e le truppe militari francesi cominciavano inoltre a entrare in città. La difesa di Genova. [27], Al medesimo periodo compositivo del Tieste - se non anche a un'epoca precedente -, la critica riconduce ormai quasi all'unanimità la stesura di un'altra tragedia, Edippo, rimasta sconosciuta per un secolo e mezzo dopo la morte di Foscolo, finché Mario Scotti ne ritrovò il manoscritto nel 1978, tra le "carte Pellico" presso l'archivio romano della Civiltà Cattolica. [43], Foscolo tornò in laguna quando seppe che il 12 maggio a Venezia l'oligarchia dogale aveva ceduto alle pretese napoleoniche di costituire un «Provvisorio Rappresentativo Governo». Nei primi mesi del 1789 la madre si trasferì a Venezia, mentre Ugo e Giovanni rimasero a Zante, Giovanni presso la nonna materna Rubina e Ugo presso una zia materna, mentre Costantino e Rubina soggiornarono assieme ad altre due zie paterne a Corfù. Foscolo accosta miti classici e eventi contemporanei in modo da dare vitalità alla letteratura passata e avvolgere i fatti contemporanei nel fascino dell’antico. [135], Ben presto, la vita troppo signorile, un carattere difficile, che gli alienò molte simpatie, e alcune speculazioni avventate in affari (come la costruzione di una grande villa dove vivere, che gli sarà sequestrata), ridussero però il poeta al dissesto economico, tanto da essere per breve tempo incarcerato causa debiti nel 1824. [139], Altri autografi sono conservati alla Biblioteca Braidense di Milano, alla Universitaria di Pavia, alla Biblioteca di Storia moderna e contemporanea di Roma. Dallo storicismo di Vico riprende anche l'idea che gli uomini primitivi, i quali nelle origini vivevano allo stato ferino, attraverso la religione, i matrimoni e la sepoltura sono gradualmente pervenuti alla civiltà. A Londra, Foscolo fece anche una proposta di matrimonio alla diciannovenne Caroline Russell, figlia di un importante magistrato, da questa rifiutata dopo molte insistenze dello scrittore, che anni prima aveva spesso fuggito il matrimonio, frequentando in genere nobili già sposate. [103], Il carme Dei sepolcri fu scritto tra l'agosto del 1806 e l'aprile del 1807 e pubblicato in quell'anno a Brescia, presso l'editore Niccolò Bettoni. Nel 1792, accompagnato dal Provveditore dell'isola, Paolo Paruta, poté raggiungere la madre e i fratelli a Venezia e stabilirsi con loro nella piccola casa in Campo de le gate, nel sestiere Castello. [98], Malgrado i continui spostamenti per motivi di servizio, Foscolo riuscì a continuare la sua attività letteraria con alcuni saggi di traduzione dall'Iliade, con l'epistola in versi sciolti al Monti, Se fra' pochi mortali a cui negli anni, e con la traduzione del Sentimental Journey di Sterne che l'avrebbe condotto alla stesura, nel 1812, dei sedici capitoletti scritti in una prosa ironico-allusiva della Notizia intorno a Didimo Chierico. Giuseppe Greatti sostiene nella missiva del 25 aprile a Lavinia Florio Draconi che «Cesarotti è sempre in campagna. [15], Nel 1794 trascrisse una quarantina dei suoi componimenti poetici, in parte originali e in parte frutto di traduzioni, che risentivano degli influssi arcadici soprattutto nel metro e nel linguaggio e che inviò al cugino Costantino Naranzi. [106], Il capitano Ugo Foscolo, per ingraziarsi il generale Augusto Caffarelli, aiutante di campo di Napoleone e ministro della guerra del Regno d'Italia, curò una edizione delle opere di Raimondo Montecuccoli, con una ricca premessa sull'arte della guerra. In particolare, avrebbe affermato che quel giovane l'avrebbe superato in quanto a gloria letteraria. [142] La tomba, recentemente restaurata, porta incisa erroneamente l'età di 50 anni. [168], Fuggendo in Svizzera nel maggio del 1815, Foscolo affidò i suoi libri e gran parte dei manoscritti a Silvio Pellico il quale li vendette, qualche anno prima del suo arresto, all'amica del poeta Quirina Mocenni Magiotti e inviò il ricavato al Foscolo, nascondendosi, per delicatezza, nell'anonimato. Dalle colonne de Il Genio democratico emerge nuovamente l'immagine del Foscolo vate: scrisse per il giornale una serie di Istruzioni popolari politico-morali in cui, attraverso il richiamo all'esempio delle antiche democrazie di Grecia e di Roma, tentava di coinvolgere nell'esperienza patriottica i ceti popolari, che la linea sempre più accentratrice e autoritaria del governo cisalpino estrometteva progressivamente dalla politica attiva. In Francia e nella Francia del nord visse fino al 1806; dovette dedicarsi agli approvvigionamenti, cosa che lo esentò dai combattimenti; fu messo anche a guardia di un gruppo di profughi inglesi, guardati con sospetto da Napoleone. Ebbe un momento di esitazione, quando il governatore austriaco feldmaresciallo Bellegarde gli offrì di collaborare con il nuovo governo, dirigendo una rivista letteraria, la futura "Biblioteca italiana". Le missioni diplomatiche. LVIII-LIX; il numero del. Dopo la sconfitta di Napoleone Bonaparte a Lipsia, nell'ottobre del 1813, e l'abdicazione del 1814, Foscolo ritornò per la quarta volta a vivere a Milano, riprendendo il proprio grado nell'esercito e compiendo un disperato tentativo di raccogliere uomini disposti a sacrificarsi per la città, ma l'arrivo in città degli austriaci abbatté la sua fiducia in una futura Italia indipendente. [162][163] [158] La morte non è meno vuota - e doloroso il pensiero dell'addio alla vita - se essa trascorrerà eternamente "all'ombra de' cipressi e dentro l'urne / Confortate di pianto"[159], ma le illusioni addolciranno il tutto: «Illusioni! Gli argomenti trattati sono i seguenti: la vita di Ugo Foscolo, alcune opere di Ugo Foscolo: Le Grazie, la Ricciarda e la Notizia [169], L'altro gruppo di manoscritti, formatosi soprattutto durante l'esilio, passò in eredità alla figlia Floriana e poi al canonico spagnolo, esule in Inghilterra, Miguel de Riego, che li vendette a un gruppo di estimatori del Foscolo - tra i quali Gino Capponi - e da questi alla Biblioteca Labronica di Livorno. [2], Come molti intellettuali della sua epoca, si sentì però attratto dalle splendide immagini dell'Ellade, simbolo di armonia e di virtù, in cui il suo razionalismo e il suo titanismo di stampo romantico si stemperano in immagini serene di compostezza neoclassica, secondo l'insegnamento del Winckelmann.[3]. [35], Intanto, il giovane poeta mostrava segni di insofferenza verso la società veneziana e i suoi salotti, votati all'esteriorità e alle convenzioni, e lontani quindi dal suo spirito libero. Ugo Foscolo è uno dei poeti più influenti della letteratura italiana dell'Ottocento. Egli sembra di non essere legato più in società che cogli esseri, che pacificamente vegetano»; citato in C. Chiancone, cit., p. 275. Tra gli Epici figura Omero, cui tengono dietro Virgilio, Dante, Tasso e Milton. Qui Foscolo pubblica in inglese saggi critici sulla letteratura italiana, su Dante, Petrarca, Boccaccio e scrive per riviste culturali. Ugo Foscolo. Il 20 marzo 1805 diventò «capo di battaglione delle truppe italiane». È assunto a simbolo di questa filosofia il sepolcro che, da legame di affetto, simbolo di civiltà ed esempio per i compatrioti (concetti caro agli uomini del Risorgimento[157]), diventa suscitatore di poesia eternatrice, monumento dunque inutile ai morti ma efficace strumento per i vivi, specialmente nel caso di sepolcri o memoriali di uomini illustri. Monteporzio e Castelvecchio nella storia. Ugo Foscolo Opera Omnia. XLI-XLII. L'attribuzione al giovane Foscolo, proposta da Scotti[28], è stata avallata da molti dei maggiori esegeti foscoliani; Scotti e gli altri studiosi hanno riconosciuto nella tragedia l'«Edipo, recitabile ma da non istamparsi», del sotto citato Piano di Studj, escludendo potesse invece trattarsi del completamento dell'Edipo abbozzato in prosa molti anni più tardi a Firenze. Sono menzionati anche autori contemporanei del Foscolo, tra cui gli inglesi Gray e Young, espressione di una poesia sepolcrale che influenzò sin dall'inizio il poeta, Shakespeare, lo svizzero Gessner e gli italiani Alfieri e Parini. Tra il 1793 e il 1797 frequentò le Scuole di San Cipriano a Murano dove Gasparo Gozzi era stato provveditore ed ebbe modo di seguire le lezioni del latinista Ubaldo Bregolini, del grecista Giambattista Galliccioli e dell'abate Angelo Dalmistro che assecondarono le aspirazioni letterarie del giovane. La folla ne rimase impressionata e si disperse, rinunciando al proposito.[12]. Il giornale del «Circolo», filo-francese e filo-bonapartista, registrò gli interventi del Foscolo, i quali si concentrarono tra il 10 dicembre e il 24 gennaio. Grande studioso ed ammiratore della cultura classica e profondo conoscitore del greco e del latino, per Foscolo la poesia ha la funzione di tramandare gli affetti e la gloria del passato, perché è la sola forza che “vince di mille secoli il silenzio”. [40] Tra le altre cose, Foscolo aderiva con fervore crescente agli entusiasmi repubblicani, mentre Cesarotti assisteva con disillusione agli sconvolgimenti politici, e sappiamo che in aprile viveva di fatto confinato in campagna. Niccolò Foscolo (Ugo fu il nome che lo scrittore si aggiunse nel 1795 e che poi usò definitivamente al posto di quello anagrafico) nacque a Zante il 6 febbraio 1778 dal medico Andrea Foscolo e da Diamantina Spathys, primogenito di cinque figli (Rubina, Giovanni, Costantino e Giulio). Insofferente dellottuso rigorismo delle scuole gesuitiche, Foscolo seguì un suo personale itinerario culturale che lo portò, giovanissimo, a frequentare i maestri della letteratura veneta Saverio Bettinelli e Melchiorre Cesarotti e a formarsi sulle letture degli Arcadi più illustri. [96][97], Nell'anno e mezzo francese Foscolo fu anche a Calais, Lilla e Boulogne-sur-Mer, dove i vari incarichi militari lo chiamavano. 3) Nell’elaborazione delle “Ultime lettere di Jacopo Ortis”,Foscolo si ispiro’ molto a “ la nuova Eloise di Rosseau e “I dolori del giovane Werther di Gothe. Foscolo, Ugo - Lettera da Ventimiglia, tematiche Appunto di letteratura italiana che descrive in maniera estremamente approfondita le tematiche della Lettera da Ventimiglia. Ugo Foscolo, nato Niccolò[1] Foscolo (Zante, 6 febbraio 1778 – Turnham Green, 10 settembre 1827), è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano, uno dei principali letterati del neoclassicismo e del preromanticismo. [90] L'opera uscì nel mese di novembre a Milano con l'editore Genio Tipografico, e fu dedicata al Niccolini. Nel 1799, quando la Francia dichiarò guerra allAustria, Foscolo ricoprì lincarico di luogotenente nella Guardia nazionale. Risale al 1796 un documento della prima formazione letteraria di Foscolo, un ambizioso Piano di Studj comprendente "Morale, Politica, Metafisica, Teologia, Storia, Poesia, Romanzi, Critica, Arti" dove il giovane registrava le letture, i primi scritti, gli abbozzi delle opere da scrivere. Ugo Foscolo La sua vita fu caratterizzata da viaggi e fughe, a causa di motivi politici (militò nelle forze armate degli Stati napoleonici, ma in maniera molto critica, e fu un oppositore degli austriaci, a causa del suo carattere fiero, dei suoi sentimenti italiani e delle sue convinzioni repubblicane), ed egli, privo di fede religiosa ed incapace di trovare felicità nell'amore di una donna, avvertì sempre dentro di sé un infuriare di passioni. Tornato per breve tempo a vivere stabilmente in Italia e nel Lombardo-Veneto (allora ancora parte del Regno d'Italia filofrancese) nel 1813, partì presto in un nuovo volontario esilio e morì povero qualche anno dopo a Londra, nel sobborgo di Turnham Green. Le vicissitudini della guerra lo portarono a partecipare alla difesa di Genova, assediata dalle truppe austriache; qui fu composta la prima grande ode, A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, pubblicata in un libretto augurale indirizzato da alcuni poeti-soldati alla sfortunata nobildonna genovese, vittima nei pressi di Sestri di un incidente equestre che le deturpò il volto. [58] Lo sdegno per la ratifica del Trattato emerge da una testimonianza coeva del politico austriaco Carl von Humburg, il quale scrive che nel corso di una pubblica seduta veneziana (è quella dell'8 novembre alla Municipalità provvisoria, pochi giorni prima che il poeta lasciasse la città) Foscolo salì alla tribuna «per vomitare tutte le imprecazioni possibili contro il generale Bonaparte. Da Londra pubblica saggi sul Romanticismo e sulle nuove tendenze della letteratura italiana, alle quali lui è avverso. Di quellanno sono anche le prime due ardenti composizioni politiche, le odi A Bonaparte liberatore e Ai novelli repubblicani. [67] Foscolo, rispondendo all'articolo anonimo del 20 luglio, sosteneva la necessità di sorvegliare le autorità affinché rispettassero sempre la legge, sicché Gioia si era comportato come un «figlio, che avvisa il padre d'una imminente malattia». XII TAB. Perdonatemi! [80], Tra l'estate e l'autunno del 1800 compose l'ode A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, dedicata ad una nobildonna genovese rimasta ferita al volto dopo una caduta da cavallo sulla scogliera di Sestri Ponente. [139], Povero e debole, gli venne diagnosticata una malattia al fegato, esito probabile di tubercolosi miliare[139], che fece peggiorare ulteriormente le sue condizioni di vita; decise dunque di trasferirsi nel piccolo sobborgo londinese di Turnham Green, dove si ammalò di idropisia polmonare, stadio finale della malattia, e venne inutilmente operato per due volte dal medico italiano che lo assisteva. I componimenti, «un mero esercizio di apprendistato poetico», furono pubblicati postumi, a Lugano, nel 1831; G. Nicoletti, cit., pp. Cada uma dessas paragens é dedicada a um autor e a um passo de uma das suas obras, que é trans- … [87], Tra il 1801 e il 1802 rielaborò e portò a termine l'Ortis, pubblicato presso il Genio Tipografico a Milano. Illusioni! Volendo recuperare alcuni valori spirituali in non completo disaccordo con la ragione, egli preferì alla fede una propria, personale, "religione delle illusioni", a differenza ad esempio del Manzoni. [70] Se due articoli foscoliani apparsi il 15 e 19 marzo sul Monitore, proponendo una recensione sostanzialmente positiva del Bonaparte in Italia del Gianni e del suo autore, parrebbero alimentare la polemica nei confronti del Monti, un terzo articolo, del 23 marzo, ribalta il giudizio nei confronti del poema. [83], Nel 1802 pubblicò l'Orazione a Bonaparte in occasione dei Comizi di Lione[84] e una raccolta di liriche che comprendeva otto sonetti e l'ode A Luigia Pallavicini caduta da cavallo[85]. "L'unico mortale ch'io desiderava conoscere era Vittorio Alfieri; ma odo dire ch'ei non accoglie persone nuove: ne io presumo di fargli rompere questo suo proponimento che deriva forse da' tempi, da' suoi studj, e più ancora dalle sue passioni e dall'esperienza del mondo. A questo proposito, forse su consiglio di Monti, scrisse immediatamente a Giovanni Costàbili Containi, amico del poeta ferrarese e membro del Direttorio Cisalpino: «amerei un posto fra gli scrittori nazionali, o fra i custodi della pubblica Biblioteca, ove potrei consacrare i miei giorni alla patria ed alla filosofia». [4][5], Venne chiamato Niccolò come il nonno paterno - anch'egli medico -, ma preferì lui stesso soprannominarsi Ugo sin dalla giovinezza. Trascorse l'infanzia in una casetta che sorgeva di fronte alla chiesa della Beata Vergine Odigitria (dal greco bizantino Οδηγήτρια, "che conduce mostrando la via")[4] e che andò distrutta a causa di un terremoto nel 1953.[8]. ... 1809 - Dell'origine e dell'ufficio della letteratura 1811 - Ajace 1811 - Dello scopo di Gregorio VII 1813 - Ricciarda 1813 - Viaggio sentimentale di Yorick Variamente sparse sono le lettere del Foscolo, mentre gli autografi dei Sepolcri, delle Odi, dei Sonetti e dell'Ortis furono a suo tempo distrutti dallo stesso poeta. La delusione di Campoformio. [117] Nonostante la sua fedeltà al viceré Eugenio di Beauharnais (l'anno successivo ci sarà l'ultimo tentativo dei filo-napoleonici col proclama di Rimini del re di Napoli Gioacchino Murat), ultima speranza del cosiddetto "partito francese", alla fine decise di non opporsi con le armi ai vincitori. [91] Si trattava di unirsi alla programmata invasione dell'Inghilterra, che Napoleone non avrebbe poi messo in atto. [78] [16] Nel frattempo venne ospitato, come autore di versi, nell'«Anno poetico» dal classicista gozziano, il già ricordato abate Angelo Dalmistro, che era un appassionato della letteratura inglese. Armato di un pugnale, facendo esclamazioni e contorsioni orribili, lo ha immerso con furore nel parapetto della tribuna, giurando di immergerlo allo stesso modo nel cuore del perfido Bonaparte».[59]. Ugo Foscolo Ugo Foscolo è uno dei principali protagonisti della storia della letteratura italiana così come viene affidata agli studenti di ogni ordine e grado. [86] Tra questi figura Te nudrice alle muse, ospite e Dea (l'unico ad avere nella raccolta un titolo, Per la sentenza capitale proposta nel Gran Consiglio Cisalpino contro la lingua latina), ispirato dalla proposta fatta al Gran Consiglio dal cittadino Giuseppe Lattanzi perché sostituissero nelle scuole l'insegnamento del Latino con quello del Francese. La legge vietava ogni tipo di «macchinazione» interna od esterna nei confronti del governo. Pare che questo fosse il nome del leggendario capostipite della sua famiglia, membro della gens Aurelia, trasferitosi da Roma nella Laguna Veneta al tempo delle invasioni barbariche, per fondare Rialto;[4] in realtà non è certo se i Foscolo discendessero, come dichiaravano, da un ramo decaduto dell'omonima casata di sangue patrizio. [9] Egli scriveva il 29 settembre del 1808 al cugino[10] prussiano Jakob Salomon Bartholdy: «Quantunque italiano d'educazione e d'origine, e deliberato di lasciare in qualunque evento le mie ceneri sotto le rovine d'Italia anziché all'ombra delle palme d'ogni altra terra più gloriosa e più lieta, io, finché sarò memore di me stesso, non oblierò mai che nacqui da madre greca, che fui allattato da greca nutrice e che vidi il primo raggio di sole nella chiara e selvosa Zacinto, risuonante ancora de' versi con che Omero e Teocrito la celebravano.», Trascorse parte della sua fanciullezza nella Dalmazia e nel 1785 si trasferì con la famiglia a Spalato, dove il padre esercitava la sua professione di medico con un salario modesto, e presso il Seminario arcivescovile di quella città compì come esterno i suoi primi studi, seguito da monsignor Francesco Gianuizzi fino a quando la morte improvvisa del padre, avvenuta il 13 ottobre 1788, lo costrinse a ritornare a Zante, dove continuò la scuola e apprese i primi elementi del greco antico dimostrandosi però allievo ribelle alla disciplina e non troppo propenso allo studio. Nel periodo in cui Foscolo si accingeva a dare alle stampe l'opera era ospite della contessa Marzia Martinengo, sua amante, presso Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino nel centro della città. Dopo la morte del padre, nel 1792 la famiglia si trasferì a Venezia, dove cominciò a frequentare i salotti dell’aristocrazia, come quello della contessa Isabella Teotochi Albrizzi, … Attraverso la Germania e l'Olanda, il 12 settembre 1816 il poeta giunse a Londra, dove trascorse gli ultimi undici anni di vita fra non lievi difficoltà economiche e morali. La missiva di Fedrigo, del 13 maggio, si legge nell'. Poté dunque partire grazie al denaro ricavato dalla vendita dei propri libri a Milano e con quello fornitogli dal fratello Giulio, a quei tempi in Ungheria con l'esercito austriaco, cui lui aveva aderito.[126]. Foscolo nel frattempo si arruolò nella Guardia Nazionale della Repubblica Cisalpina e combatté con le truppe francesi (quelle che si sarebbero poi chiamate Grande Armata) fino alla battaglia di Marengo. [114], Lasciato il primo alloggio, Foscolo si stabilì per un breve periodo a Casa Prezziner, in Borgo Ognissanti, e si trasferì poi alla villa di Bellosguardo, dove trascorse, fino al 1813, un periodo di intensi affetti, di soddisfazioni mondane e di lavoro creativo. Ugo Foscolo-Letteratura. [18], Importanti furono anche i contatti con il gruppo degli amici bresciani, aperti alle influenze francesi e rivoluzionarie, e con Melchiorre Cesarotti, traduttore dei Canti di Ossian, per il quale Foscolo cominciò a nutrire una notevole ammirazione, giungendo ad intessere rapporti con i letterati che vedevano in lui il loro modello e padre spirituale, e contattandolo personalmente con una missiva del 28 settembre 1795. Le nuove amicizie e la fama di cui godeva oltremare sorpresero il poeta: «da che toccai l'Inghilterra ebbi lieta ogni cosa [...]. Foscolo celebrò cioè quei valori insopprimibili nell'uomo che erano secondo lui la patria (l'Italia, ma anche Zante) - grande famiglia che garantisce "certezza d'are, di campi, di sepoltura"[156] - l'amore, la poesia, la libertà, la bellezza, l'arte, il piacere della vita e soprattutto le nobili imprese, che rendono degni di essere ricordati. Egli nacque a Zante, isola greca a cui dedica una poesia molto celebre, conosciuta con il titolo di A Zacinto. (formato word 2 pg) Nel marzo 1806 era di nuovo in Italia, tra Venezia, Milano e Brescia, dove nel 1807 pubblicò presso lo stampatore Bettoni il carme Dei sepolcri e lEsperimento di traduzione della Iliade di Omero (in cui mette a confronto la propria versione del libro I dellIliade con quella di Monti). [41], In seguito, Foscolo fu prima a Venezia e poi a Bologna, dove prestò brevemente servizio come volontario tra i Cacciatori a cavallo della Repubblica Cispadana. Pur udendomi rispondere che dove un solo fosse privilegiato, io godrei dell'immunità, ma che giurare dovevano tutti a ogni modo - mi avventurai sul far della notte all'esilio perpetuo, e a mezzodì del giorno vegnente, mentre gli altri, circondati da' battaglioni di Ungheri, proferivano il giuramento, mi veniva fatto di toccare i confini degli Svizzeri», Partito praticamente senza effetti personali e senza tabarro,[120] il poeta si rifugiò a Hottingen (al tempo municipalità autonoma, inglobata alla fine del secolo nella città di Zurigo), in Svizzera, assunse gli pseudonimi di Lorenzo Aldighieri[121] (poi Alderani, come l'amico di Jacopo Ortis) e, a livello letterario, di Didimo Chierico. [154] Altre grandi ispirazioni, modelli di vita e di letteratura, furono per lui Giuseppe Parini e Vittorio Alfieri.[155]. Foscolo preferì non visitare personalmente l'Alfieri, rispettando la sua estrema riservatezza degli ultimi anni, a quanto afferma nell'epistolario e nell'Ortis[25]; pare però che quest'ultimo, anche se non rispose alla lettera del Foscolo, avesse elogiato con alcuni conoscenti lo stile della tragedia, prevedendo il grande avvenire letterario dell'allora giovane ufficiale napoleonico (nonostante l'iniziale disparità di vedute su Napoleone, anche Foscolo poi converrà con Alfieri in un giudizio negativo del generale francese, chiamandolo "tiranno"[26]) e futuro primo vero poeta-vate dell'Italia risorgimentale. Qualche critico ha messo in dubbio la reale filiazione della giovane, asserendo che fosse figlia di Lord Hamilton, il marito di Fanny, e affidata a Foscolo come figlia adottiva dalla nonna materna Mary Walker Emerytt, dopo la morte dei genitori (d'altra parte ci sono state diverse ipotesi anche sul nome della nobildonna). 42-43; tre giorni prima il Foscolo aveva chiesto alla Giunta di Difesa generale di Bologna «un'uniforme qualunque di Uffiziale di onore della Cispadana»; Si veda la precisazione di T. Casini, in U. Foscolo.