ANALISI FORMALE E COMPOSITIVA Il quadro si allunga in maniera esasperata assumendo un formato verticale che ricorda le stampe giapponesi, di cui Klimt era grande ammiratore. L’utilizzo in questo senso delle cornici, da part… Si tratta di un dipinto ad andamento fortemente verticale, dove la donna è mostrata non più a mezzo busto ma quasi per intero. Klimt sarà influenzato dalla pittura espressionista attraverso l’attività dei suoi allievi, in particolare Egon Schiele. Gli artisti che ne facevano parte, contrapponendosi alla tradizione ufficiale ( ma con un solido appoggio delle istituzioni governative), si collegano al movimento internazionale detto in generale Art Nouveau, organizzando mostre nelle quali presentano ampie panoramiche dell’arte europea, fondando la rivista “Ver Sacrum” e costruendo un padiglione espositivo: il “Palazzo della Secessione” progettato da Olbrich. Giuditta II - Wikipedi . Ci aiutano a conoscere il comportamento dei nostri utenti che navigano nel sito acquisendo in questo modo informazioni su quali siano le nostre pagine piú o meno gettonate. Tuttavia, il bloccaggio di alcuni tipi di cookie può avere impatto sulla tua esperienza del sito e dei servizi che siamo in grado di offrire. Esse simboleggiano in Klimt il mondo femminile, mentre le forme dure e angolose sono connaturate del mondo maschile. Sono gli unici due dipinti di Gustav Klimt conservati in Italia: sono “Le tre età della donna” e la “Giuditta II”, il primo si trova a Roma e il secondo a Venezia. Il color oro è ispirato dai mosaici bizantini di Ravenna (dove Klimt si recò due volte). Klimt, Gustav - Giuditta II Descrizione del quadro Giuditta II di Gustav Klimt, con alcuni cenni sugli aspetti pittorici e simbolici del dipinto e breve presentazione dell'artista Il 1897 è la data che segna l’inserimento di Klimt e di altri artisti viennesi nel movimento culturale mitteleuropeo della Secessione. Le modifiche avranno effetto una volta ricaricata la pagina. Click to enable/disable essential site cookies. Sto cercando il riassunto del libro «Diritto privato dell’economia» del prof. Marinelli? Questi cookie (e altre tecnologie simili, come le etichette di Javascript) rendono la pubblicità più interessante per gli utenti. Non a caso il dipinto “Giuditta ii” è permeato da una tensione implacabile, da un’isteria consumatrice. 1. Le informazioni di solito non ti identificano direttamente, ma possono fornire un'esperienza web più personalizzata. GUSTAV KLIMT DONNA BAMBINA E FEMME FATALE Marta Deias La vita di Giuditta II (Salomè) A differenza di Giuditta I, immobile, statica e frontale, qui il corpo è quasi completamente snodato proteso verso sinistra racchiuso in una cornice lunga e stretta. Nel 1918, al ritorno da un viaggio in Romania, è colpito da un colpo apoplettico e, nel giro di un mese, muore. Un episodio di cronaca nera da Antifonte. Al quadro Giuditta II nel 1909 seguirà un periodo di crisi dell’artista. Clicca sulle diverse rubriche delle categorie per saperne di più. Klimt raffigurò nuovamente questo personaggio in un quadro del 1909, che infatti è noto come Giuditta II. A partire dal 1879, lavora insieme al fratello minore Ernst e a Franz Matsch. Anche il colore contribuisce a dividere le tre zone del quadro: le varie tonalità del rosa naturale per il corpo di Giuditta, colori accesi e caldi insieme alle brillanti spirali dorate per lo sfondo, toni scuri invece per l’abito. Queste informazioni potrebbero essere su di te, le tue preferenze o il tuo dispositivo e sono utilizzate in gran parte per far funzionare il sito come te lo aspetteresti. Giuditta si slancia verso sinistra, ma il suo impeto è subito fermato dalla fitta trama decorativa che occupa il resto del dipinto. Si snoda attraverso la tela in maniera ritmica attorcigliandosi in spirali oppure creando motivi geometrici quadrati. Descrizione del linguaggio artistico di Artemisia Gentileschi e descrizione formale, compositiva e contenutistica di due sue opere: Giuditta che decapita Oloferne e Cleopatra, Storia dell'arte — ANALISI ICONOLOGICA Il risultato che Klimt ottiene con quest’opera è la resa di una femminilità feroce di una “femme fatale” dall’aspetto anche un po’ diabolico. Riassunto della vita, lo stile e l’analisi delle principali opere di Gustav Klimt, pittore austriaco tra i più importanti artisti della secessione viennese.…, Storia dell'arte — Negli anni in questione si svolge la grande modernizzazione della capitale austriaca: l’introduzione della luce elettrica, del telegrafo, del telefono, il grande potenziamento del sistema tranviario di trasporto, le prime automobili e la moltiplicazione delle testate giornalistiche.I giovani intellettuali assorbono una dimensione dionisiaca, principalmente attraverso la musica, grazie all’influenza esercitata da Wagner e dal pensiero di Nietzsche. Esse simboleggiano in Klimt il mondo femminile, mentre le forme dure e angolose sono connaturate del mondo maschile. Questo quadro è intitolato “Giuditta ” perché esiste una “Giuditta ”” che l’autore dipinse nel 1901 suscitando grande scandalo. DESCRIZIONE ICONOGRAFICA La donna rappresentata nel quadro è una delle più celebri eroine bibliche: Giuditta. KLIMT E I DIPINTI PREZIOSI Giuditta I (1901) olio su tela Ritratto di Adele (1907) FASE 2: PROIEZIONE DI OPERE DELL'ARTIST La Giuditta di Gustav Klimt fu presentata pubblicamente dal confronto tra il volto della Giuditta e fotografie coeve di Anna von Mildenburg (1) Fiabe (2. 1910: IX edizione della Biennale di Venezia: Gustav Klimt è presente con una personale di 22 dipinti tra cui la celebre Giuditta II (Salomé) carica di conturbante erotismo. Nino Barbantini, giovanissimo direttore della Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, da poco istituita, rimane folgorato e sedotto da questa figura elegante, misteriosa e provocante. Non a caso il dipinto “Giuditta ii” è permeato da una tensione implacabile, da un’isteria consumatrice.ANALISI STORICA-SOCIO-CULTURALE, La Vienna in cui Gustav Klimt si forma e si afferma è una delle grandi metropoli europee della fine del secolo, prodotto di una società vitale e complessa. Durante l’assedio della città di Betulia da parte del re Nabucodonosor (sovrano di Babilonia dal 604 al 562 a.C.) Giuditta, giovane vedova ebrea, si introdusse nel campo nemico e, dopo aver avvicinato il comandante Oloferne, sedotto dalla sua bellezza, lo decapitò nel sonno preservando la sua virtù. Del resto la sensualità delle donne di Klimt traspare al punto che i contemporanei consideravano i nudi dei suoi dipinti eccessivi e … USO DELLA CORNICE La cornice dorata è parte integrante del dipinto. L’immagine si fonda sul voluto contrasto tra il naturalismo del volto, del busto e delle mani e l’assenza di profondità, unita all’astrattismo, dei due piani decorativi: l’abito e lo sfondo. Inoltre si utilizzano per mostrare i nostri annunci agli utenti che sono interessati ai nostri prodotti sia nel sito web che nelle applicazioni associate, in funzione del loro comportamento di navigazione precedente. Giuditta II (Salomè), l’opera in mostra, è dipinta nel 1909 e chiude il periodo aureo di Klimt. Gustav Klimt, Giuditta II, 1909 A Mestre , presso il Centro Culturale Candiani, sarà possibile visitare fino al 5 marzo 2017 il celebre capolavoro di Gustav Klimt Giuditta II (Salomè) . DESCRIZIONE ICONOGRAFICA La donna rappresentata nel quadro è una delle più celebri eroine bibliche: Giuditta. Magra, elegante e sensuale, la donna è rappresentata mentre sta scappando dalla tenda del nemico ucciso. Si realizza perciò una sorta di gioco “svelamento-velamento” del corpo che conferisce a Giuditta un aspetto ancora più intrigante. Si snoda attraverso la tela in maniera ritmica attorcigliandosi in spirali oppure creando motivi geometrici quadrati. Gustav Klimt, Fregio di Beethoven, 1902 Rappresentazione visiva della IX sinfonia di Beethoven Eterna opposizione bene/male e aspirazione al riscatto attraverso l'arte e l'amore Opera sperimentale dal punto di vista tecnico: OSSERVAZIONI CRITICHE“So dipingere e disegnare.Lo credo io stesso e anche gli altri dicono di crederci.Ma non sono sicuro che sia vero.Solo due sono cose certe:1- Di me non esiste alcun autoritratto, non mi interessa la mia persona come oggetto di pittura, mi interessano piuttosto le altre persone, specie se di sesso femminile, ma più ancora le altre forme.Sono convinto che la mia persona non abbia nulla di particolare; sono un pittore che dipinge tutti i santi giorni, dalla mattina alla sera: figure, paesaggi, ritratti un po’ meno.2- La parola parlata e scritta non mi è congeniale, neppure quando devo esprimermi sulla mia persona e sul mio lavoro.Perfino quando devo scrivere una lettera mi viene paura e angoscia come di fronte alla minaccia del mal di mareChi vuole saperne di più su di me cioè sull’artista, l’unico che valga la pena di conoscere, osservi attentamente i miei dipinti per rintracciarvi chi sono e cosa voglio.”Gustav KLIMT 1900“La gente deve ricominciare a vedere i quadri, veri quadri, non olografie dipinte a mano: deve potersi di nuovo ricordare che la loro materia è una scrittura magica che, con macchie di colore in luogo delle parole, ci trasmette un visione interiore del mondo – il mondo misterioso, arcano, meraviglioso – non un’attività commerciale”“L’arte del colore domina l’anima umana non diversamente da quella dei suoni”Hugo von Hofmannsthal (poeta)BIBLIOGRAFIAGilles NéretGustav Klimt 1862-1918Benedikt Taschen editoreCristina MaelloniGustav Klimt: il sigillo della contraddizioneArsenale EditriceEva di StefanoKlimt –l’artista e le opere-Giunti EditoreEva di StefanoKlimt –Le donne-Giunti Editore Piero AdornoL’arte italianaCasa editrice G. D’AnnaRicerca in Internet. Poiché questi fornitori possono raccogliere dati personali come il tuo indirizzo IP, ti consentiamo di bloccarli qui. Giuditta II (Salomè) - Gustav Klimt Figlio del clima artistico variegato e fecondo della Vienna di quegli anni, Gustav Klimt fu leader indiscusso della cosiddetta " Secessione ", gruppo di artisti che intendeva distaccarsi violentemente dai canoni comunemente accettati, per coniare un nuovo linguaggio pittorico all'insegna del motto "al tempo la sua arte, all'arte la sua libertà". Docu.Plus utilizza i cookies per garantirti la migliore esperienza di navigazione. Diventano libere, assetate di vita, cariche di erotismo, adescatrici, ma enigmatiche e distanti, esprimendo così la paura, lo smarrimento, la solitudine e l’isolamento generati da questo cambiamento. Esso è simbolo non soltanto della donna contemporanea alla moda, ma soprattutto di una decapitazione simbolica. Il suo stile avrà una trasformazione. Inoltre se da un lato “decapita” le ristrettezze morali e le convenzioni sociali in nome della propria autodeterminazione, dall’altro si immerge coraggiosamente nel vortice del cambiamento, a costo di venirne travolta e… decapitata. Racchiusa in una cornice di legno scabro (realizzata da suo fratello Georg, scultore, falegname e scaricatore di porto), Klimt dipinge per la prima volta la bella eroina biblica: una seconda versione, dello stesso anno, si trova a Venezia, mentre una Giuditta II, nota anche come Salomè seguirà nel 1909. L’uso della cornice d’oro nella Giuditta potrebbe quindi indicare l’intenzione di concedere allo spettatore la possibilità di spiare (vedi più avanti) Giuditta nel suo mondo “altro”. La donna diventa l’incarnazione dell’eros.Sotto l’impulso di Klimt nacque il movimento della Secessione. Il dipinto è inscindibile dalla cornice dorata. Clicca sulle intestazioni delle diverse categorie per scoprire di più e modificare le impostazioni predefinite. Titolo: Giuditta II. La compattezza dell’impero asburgico comincia a vacillare sotto le spinte delle tensioni nazionalistiche ( i movimenti indipendentisti ceco, slavo, ungherese) e delle tensioni sociali. Titolo: Giuditta TTAutore: Gustav KlimtCollocazione attuale: Venezia, Galleria d’Arte ModernaCronologia: 1909Tecnica e materiali: Olio su telaDimensioni: cm 178 x 41DESCRIZIONE ICONOGRAFICA La donna rappresentata nel quadro è una delle più celebri eroine bibliche: Giuditta. Descrizione iconografica, analisi formale e compositiva, analisi iconologica, analisi socio-storico-culturale e osservazioni critiche (4 pagine formato doc). Klimt sceglie Giuditta e non Salomè perché vuole con evidenza celebrare la donna compiuta e non l’adolescente davanti a cui il re, ossia il potere, abdica e concede i suoi favori. La Giuditta di Gustav Klimt (1901) racconta una storia lontana e molto conosciuta. Cookie di personalizzazione tecnica e interfaccia grafica. We need 2 cookies to store this setting. La sua pittura è un progressivo superamento del Naturalismo impressionista e del rigore accademico fino a elaborare una pittorica in cui decorazione e soggetto simbolico coincidono nell’enfasi del colore, della preziosità delle materie impiegate (oro, vetri, mosaici), della stilizzazione estrema alla quale ogni elemento compositivo è ricondotto. Dedichiamo questo spazio a Gustav Klimt in occasione del 150° anniversario della sua nascita. Questi cookie sono necessari per il funzionamento del sito e non possono essere disattivati nei nostri sistemi. Decapitazione non intesa come vendetta, come contrappasso, per la morte di Oloferne, la cui testa è in secondo piano, collocata in basso, colorata di un rosa spento, ma la volontà di ritrarre una donna e un uomo indifferentemente coinvolti e travolti dalla stessa sorte: la polarità tra morte e sessualità. La posizione che occupa è emblematica: è girata di tre quarti e tenta di incedere sottraendosi a ogni rapporto diretto con l’osservatore. I temi di Giuditta e Salomè, altra leggendaria donna biblica, furono ripresi a inizio secolo non soltanto da Klimt, ma anche da molti altri artisti come Moreau, Wilde, Strauss e Mallarmè. Giuditta è lei stessa il potere: non chiede ma decide e compie con le sue mani il delitto. Giuditta I (1901) Abbiamo pensato di disporre, nel nostro articolo, le opere di Klimt in ordine cronologico, e questo vale sia per i cinque capolavori principali, sia per gli altri quadri che seguono più sotto.Cominciamo così con un’opera del 1901 intitolata Giuditta e la testa di Oloferne, meglio nota come Giuditta I. Autore: Gustav Klimt Collocazione attuale: Venezia, Galleria d’Arte Moderna Cronologia: 1909 Tecnica e materiali: Olio su tela Dimensioni: cm 178 x 41. Le bellissime mani febbrili sono aggrappate alla gonna mentre trattengono per la chioma la testa decapitata, che pare sprofondare tra i tessuti variopinti.ANALISI FORMALE E COMPOSITIVA Il quadro si allunga in maniera esasperata assumendo un formato verticale che ricorda le stampe giapponesi, di cui Klimt era grande ammiratore. Dove: Giuditta II Realizzazione : 1909 L’opera di Klimt, grande protagonista della Secessione viennese, riprende e arricchisce il tema di Giuditta, già affrontato in un dipinto del 1901 oggi a Vienna. Puoi leggere i nostri cookie e le nostre impostazioni sulla privacy in dettaglio nella nostra pagina sulla privacy. Appare come un uccello multicolare che sminuzza e divora la sua preda preferita (l’uomo), prigioniera in una gabbia (il vestito, lo sfondo, la cornice) dalla quale non può fuggire. GIUDITTA II: ANALISI. Infatti la pia eroina biblica era ritratta coi connotati di una “femme fatale”. Fotosintesi Clorofilliana e Respirazione Cellulare, Qualcuno potrebbe tradurmi questa versione??? Di solito vengono impostati solo in risposta alle azioni da te effettuate che costituiscono una richiesta di servizi, come l'impostazione delle preferenze di privacy, l'accesso o la compilazione di moduli. Di norma veniva ritratta come fanciulla bella ed elegantemente vestita e suoi attributi fissi erano la spada e la testa mozza di Oloferne tenuta per i capelli o calpestata. Fai clic per abilitare/disabilitare gli incorporamenti video. Gustav Klimt e la fine del periodo aureo: Il periodo aureo si concluse nel 1909 con l’esecuzione di Giuditta II, seconda raffigurazione dell’eroina ebrea che liberò la propria città dalla dominazione assira: l’opera, caratterizzata da cromie più scure e forti, darà infatti avvio al cosiddetto periodo maturo dell’artista. «Giuditta I» di Klimt, analisi dell’opera Il dipinto anticipa il momento più fortunato della carriera di Gustav Klimt : il periodo aureo . Questa informazione é anonima perchè é aggregata. Proprio in Germania nel 1914 cominciano le critiche ai suo dipinti, per effetto delle teorie espressioniste. Se non accetti questi cookie, non sapremo quando la nostra audienza visita il nostro sito, quindi sarà impossibile per noi monitorare il suo rendimento. Klimt, infatti, lo usa per creare spazi ideali, lontani dalla realtà. Secondo Leon Battista Alberti il colore oro sarebbe un non-colore e quindi antinaturale. Compie diversi viaggi in Italia, in particolare a Ravenna (1903), dove approfondisce la tecnica del mosaico. L’oro, il cui utilizzo è ispirato dai mosaici bizantini di Ravenna, ha la funzione di trasfigurare la realtà e fissare l’immagine in un’eterna, sublime trascendenza, congelandola nella distanza e nella perfezione del metallo. La nostra storica dell'arte vi spiega in pochi minuti il capolavoro di Gustav Klimt. Quando si visita qualsiasi sito web, questo può memorizzare o recuperare informazioni sul tuo browser, in gran parte sotto forma di cookie. Gustav Klimt, Giuditta I, Vienna, 1901 Giuditta II, Venezia, 1909 Donna fatale. Analisi dell'opera di Gustav Klimt: Il bacio, Gustav Klimt: riassunto della vita e delle opere, Gustav Klimt, Il bacio: analisi dell'opera. La sua opera in particolare è tratta dal libro apocrifo Giuditta : nel momento in cui le truppe assire assediano Betulia, città Giudea di confine, Giuditta entra disarmata nell’accampamento di Oloferne. L’oro, il cui utilizzo è ispirato dai mosaici bizantini di Ravenna, ha la funzione di trasfigurare la realtà e fissare l’immagine in un’eterna, sublime trascendenza, congelandola nella distanza e nella perfezione del metallo. CENNI BIOGRAFICI, Figlio di un orafo e cesellatore di origine boema, Klimt nasce nel 1862. Lo slancio però si ferma sul viso di Giuditta, poiché la linea orizzontale dei capelli impedisce di uscire dai confini del quadro. Il capo, inoltre, è nettamente separato dal resto del corpo tramite il pesante gioiello che porta al collo. Il dipinto è inscindibile dalla cornice dorata. Le figure femminili ritratte da Klimt spesso riprendono il tema della “Femme Fatale”, come nelle opere Giuditta I (del 1901, a lato) e Giuditta II (o Salomè, del 1909). Giuditta, assieme alle altre donne mitologiche che spesso Klimt ritrae (Salomè, Igea, Pallade Atena) sono figure femminili che hanno saputo “perdere la testa” o la faccia o la ragione, per abbandonare la loro stereotipata immagine sociale.