8th grade. 384 s., 389 ss., 395; Gesta episcoporum Leodiensium abbreviata, a cura di J. Heller, ibid., XXV, ibid. 1906, pp. Dall'altra parte re Filippo Augusto di Francia, con il quale Riccardo era entrato in attrito, rinnovò l'alleanza svevo-capetingia. Nel 1195 il ministeriale Dipoldo di Schweinspeunt, signore del castello di Rocca d'Arce che nel 1197 ottenne addirittura il titolo di conte d'Acerra, ricopri la carica di giustiziere della Terra di Lavoro. Fu re di Germania e imperatore del Sacro romano impero (1191). für österr. Dunque, come i re normanni prima di lui (che da Ruggero II in poi si erano fregiati del titolo di "Rex Africae"), impose tributi ai principi musulmani da Tripoli al Marocco, compreso il sultano degli Almohadi che temeva di perdere le Baleari. 0% average accuracy. CHI ERA FEDERICO II DI SVEVIA? Impressionati dalla vertiginosa ascesa dello Staufen (che era appena trentenne), vari principi cristiani d'Oriente si posero sotto la sua protezione: il principe Boemondo III d'Antiochia si dichiarò suo vassallo; lo stesso fece il principe Leone II d'Armenia, che in cambio del titolo di re d'Armenia si dichiarò vassallo di Enrico anziché di Bisanzio; il re di Cipro Amalrico II di Lusignano chiese all'imperatore di riconoscere la sua incoronazione, dichiarandosi in cambio suo vassallo. Ruggiero di Andria era rimasto solo nella lotta e anche senza alcun vigore, sostenendo, inoltre, una causa che stava diventando impopolare, cioè il conferimento della corona di Sicilia ad Enrico VI. Solo un caso fortunato salvò l'imperatore dalla difficile situazione: il duca Leopoldo d'Austria gli consegnò nel febbraio 1193 Riccardo Cuor di Leone, che egli per vendetta privata aveva catturato vicino Vienna, mentre il re inglese ritornava dalla crociata (21 dic. In Germania si era diffusa la voce della morte dell'imperatore. Lo stesso imperatore si ammalò e quando un'epidemia di peste si diffuse tra le file imperiali, Enrico fu costretto a togliere l'assedio alla città e a rifugiarsi a San Germano proprio quando giungeva in soccorso la flotta genovese. In contrasto con i disegni paterni, egli voleva fare del Regno di Sicilia un feudo personale degli Hohenstaufen, estraneo sia all'antico Regno Italico sia all'impero; un centro strategico da sottrarre al controllo sia della Chiesa sia dei Principi italiani e tedeschi. Untersuchungen zu ihren lehnsrechtlichen und kirchenpolitischen Beziehungen, Köln-Wien 1972, ad Indicem; G. Baaken, Die Verhandlungen zwischen Kaiser Heinrich VI. Fu in questo contesto che la fazione anti-sveva prevalse su quella filo-sveva e nel novembre 1189 i baroni e i prelati del Regno si riunirono a parlamento e proclamarono Tancredi nuovo Re di Sicilia. Quest'ultimo aveva appena condotto una guerra contro Enrico il Leone, di ritorno dal suo esilio inglese, allorché giunse in Germania la notizia della morte di re Guglielmo II di Sicilia (18 nov. 1189). Riccardo di Acerra ebbe così il tempo per rendersi più forte e potente, infatti egli fortificò le città di Puglia e occupò militarmente la Liburia, in particolare città strategiche come Capua e Aversa, per impedire una invasione tedesca della Sicilia, più agevole per quella via. Federico II di Svevia - Benvenuti. Enrico VI di Svevia; Historical figure Henry VI of Swabia Hohenstaufen Born in: 1165 - Died in: 1197 . Kölzer, Köln-Wien 1983 (Cod. Alla metà di maggio del 1194 E. VI mosse verso Sud. und Konstanze von Sizilien, in Quellen und Forschungenabaus ital. A novembre, quando il vescovo fu assassinato da alcuni cavalieri tedeschi, tutti erano convinti della responsabilità di E. VI, e ritennero poi di trovarne conferma nel fatto che gli assassini seguirono più tardi l'imperatore in Italia, dove non solo non vennero puniti ma furono addirittura investiti di contee. 136 ss. Poesie: G. Schweikle, in Die deutsche Literatur des Mittelalters. Verfasserlexikon, a cura di K. Ruh e altri, III, Berlin-New York 1981, pp. Chiaramente l'imperatore, in quanto straniero, voleva evitare ulteriori contrasti, tanto più che i vescovati, di solito meno importanti di quelli tedeschi, erano spesso controllati dalla nobiltà locale. Haller invece ha ritenuto, sulla base di un passo variamente interpretato di Pietro da Eboli e approfondendo una tesi già espressa dall'editore del testo E. Rota, che fosse Lucio III a combinare il matrimonio; ma questa ipotesi può essere considerata definitivamente confutata dalle ricerche del Baaken, (Unio Regni… ). I.C. 480-499; J. Deft, Papsttum und Normannen. SURVEY . ... La terza moglie di Federico di Svevia, Isabella d'Inghilterra (1214 -1 dicenbre 1241), era sorella del re d'Inghilterra Enrico III e morì di parto a Foggia nella domus federiciana a soli ventisette anni. Germ. Infine anche Marquardo di Annweiler avrebbe dovuto ricevere in feudo dal papa il ducato di Ravenna e la marca di Ancona. 313-320; Annales Ceccanenses, a cura di G. H. Pertz, ibid., pp. 188-196; T. Kölzer, Regno di Sicilia e Impero alla fine del sec. Secondo diversi studiosi, si parlerebbe di Barbarossa, Enrico VI, Federico II e il figlio Corrado IV. Dal 1196 compare al posto del vescovo Enrico di Worms l'arcivescovo Angelo di Taranto come vicario della corte imperiale (vicarius imperialiscurie), il quale dopo la morte dell'imperatore divenne nonostante tutto uomo di fiducia del papa nello episcopato di Puglia. ; V. Pfaff, Die Gesta Innozenz' III. 61 ss. Perciò venne affidato alla tutela di papa Innocenzo III. Il possesso del Regno di Sicilia aveva aperto ad Enrico le porte del Mediterraneo. Il clima di terrore che attanagliò la Sicilia si allentò solo con la morte improvvisa di Enrico, che durante l'assedio di Castrogiovanni, accusò un malore; trasportato a Messina, nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1197, morì per il riacutizzarsi di un'infezione intestinale, forse in seguito a un avvelenamento ordito dalla moglie. Cosi E. VI si accontentò di collocare uomini di fiducia in posizioni chiave, innanzitutto nei castelli sul confine settentrionale, importanti strategicamente, in quanto garantivano il collegamento con l'Italia imperiale (Rocca d'Arce, Sorella ecc.). 380 s.; Annales Reinhardsbronnenses, a cura di O. Holder-Egger, ibid., XXX, I, ibid. di studi sulla Sicilia normanna, Palermo 1972, Palermo 1973, pp. Riccardo difese valorosamente la città e rese inutili tutti gli sforzi fatti degli imperiali per impadronirsene. 35-63); E. Jamison, Admiral Eugenius of Sicily. History. Dal 1174 al 1178 il giovane E. partecipò alla quinta spedizione del Padre in Italia, nel corso della quale l'undicenne re assistette alla gravissima disfatta dell'esercito imperiale presso Legnano (1176), che impose al Barbarossa un ripensamento radicale della sua politica. Per il resto il personale della Cancelleria mostrava un alto grado di continuità con il passato, poiché Costanza si valeva dell'esperienza di numerosi notai di Tancredi. Nel 1168, a soli tre anni, fu eletto Re dei Romani. 1866, pp. Nel 1184, durante la solenne Dieta celebrata a Magonza il giorno di Pentecoste, E. VI fu armato cavaliere, insieme con il fratello minore. Alla notizia della morte del sovrano i crociati già giunti in Palestina al comando di Corrado di Wittelsbach fecero ritorno in Germania. Dubbio è il valore da assegnare alla cerimonia: E. VI fu incoronato re d'Italia o assistette semplicemente all'elevazione della moglie? 1191), in Miscellanea mons. 100-250, ad Indicem; Gotefridi Viterbensis Pantheon, a cura di G. Waitz, ibid., XXII, ibid. Nel dicembre del 1193, all'età di 19 anni, morì Ruggero III di Sicilia, amatissimo primogenito del re siciliano Tancredi, che lo aveva da un anno associato al regno come suo futuro erede e gli aveva fatto prendere in sposa la giovane Irene Angelo, figlia dell'imperatore Isacco II Angelo di Costantinopoli. Play this game to review History. In virtù di tale posizione di forza, Enrico VI si fece riconoscere da Riccardo suo signore al di sopra di Filippo II Augusto per i feudi continentali inglesi e gli ordinò di muovere guerra alla Francia, con la possibilità di trattare un'eventuale pace solo dietro suo consenso. Era il giorno di Natale del 1130 quando Ruggero II, già conte di Sicilia e Calabria, venne incoronato Re di Sicilia nella cattedrale di Palermo dal cardinale Santa Sabina, inviato speciale dell’antipapa Anacleto II. Ritratti: C. A. Willemsen, Die Bildnisse der Staufer, Göppingen 1977, pp. Era figlio di Enrico VI e di Costanza d’Altavilla, e nipote di Federico I Barbarossa.Federico II è stato uno straordinario personaggio attorno al … Sorsero nuove difficoltà con il successore di Clemente III, Celestino III, il quale non si sentiva vincolato dagli accordi presi dal suo predecessore. *** LA MORTE DI ENRICO VI *** A fermare le intenzioni bellicose di ENRICO VI e di FILIPPO di Svevia, giunse in aiuto al papa (si fa per dire) un'altra volta la "provvidenza". Hist., Scriptores, VI, Hannoverac 1844, pp. Alimentata da vecchi conflitti territoriali si stava di nuovo formando intorno all'arcivescovo di Colonia l'opposizione antisveva nel Basso Reno, quando E. VI respinse la doppia elezione vescovile, avvenuta a Liegi (uno degli eletti era Alberto di Rethel, zio dell'imperatrice Costanza), conferendo invece l'episcopato al proprio candidato, Lotario di Hochstaden. L'opposizione antimperiale, privata dell'appoggio inglese e paralizzata per l'intenzionale protrarsi della prigionia del re, si era nel frattempo dispersa. Tancredi, grazie all’abilità del suo ammiraglio Margarito, riuscì anche a catturare e imprigionare Costanza a Salerno. Federico 1 comunque già nel 1173-74 aveva tentato un approccio, ma senza successo. La presa in ostaggio di Costanza ad opera dei seguaci di Tancredi a Salerno e lo scoppio di un'epidemia nella truppa costrinsero infine l'imperatore a levare l'assedio e porre fine all'intera campagna e a ritornare in Germania. Sotto questo aspetto la crociata avrebbe rappresentato soltanto un mezzo per rimettere in moto le trattative tra papa ed imperatore. Archiven und Bibliotheken, XXXV (1955), pp. ...

FRATELLO DI ENRICO VI

MARITO DI COSTANZA D'ALTAVILLA

Tags: Question 2 . Per la durata della crociata la reggenza dell'Impero fu affidata ad Enrico VI. Come si sarebbe potuto governare questo paese lontano e diverso con le insufficienti possibilità offerte dall'epoca? Seppure E. VI ebbe dei sospetti nei confronti della moglie, non manifestò alcuna reazione, visto che ricompensò insieme con lei i cittadini di Caltagirone per la loro fedeltà durante la recente agitazione. Fu re di Germania e imperatore del Sacro romano impero (1191). Pienamente consapevole che il problema siciliano non poteva essere risolto con le armi, l'imperatore legò a sé più strettamente il re di Sicilia. Non si trattava tuttavia della prima prova per il successore al trono. Enrico VI resse l'impero per circa sette anni, Blog. In compenso l'imperatore voleva riconoscere ai principi temporali Pereditarietà dei loro feudi in linea maschile, femminile e addirittura collaterale. Sempre in continuità con l'espansionismo normanno, Enrico VI posò lo sguardo su Costantinopoli, anche grazie alle nozze tra il fratello Filippo di Svevia e Irene, figlia di Isacco II Angelo. Nella situazione che si creò, un re tedesco non trovava favore nel popolo: nonostante Costanza fosse la figlia legittima di Ruggero II (quindi zia paterna anche di Tancredi), al tempo era molto forte l'opposizione dei cavalieri normanni alla dinastia imperiale sveva in Sicilia e il Papa Clemente III, (anche complice dell'influenza esercitata su di esso da una delle più spiccate figure della corte normanna, il vice-cancelliere Matteo da Salerno), non vedeva di buon occhio il formarsi di uno Stato unitario che circondasse completamente i confini dello Stato pontificio, e per di più che andasse ad un membro della casata degli Hohenstaufen, detentori anche del Sacro Romano Impero. Così i grandi Elettori, abbagliati dal rilascio di così consistenti fette di potere, avrebbero costituito una potente forza nell'Impero, mentre il Mezzogiorno d'Italia, scorporato dai domini imperiali tedeschi, avrebbe costituito un dominio personale del sovrano. Lat., CCXIV, coll. Goffredo da Viterbo e Pietro da Eboli gli dedicarono le loro opere, con Gioacchino da Fiore E. intratteneva rapporti personali. A E. VI è stato attribuito il progetto di estendere la sua signoria su tutta la terra, ma questa asserzione fu poi ridimensionata dall'ipotesi secondo cui l'imperatore avrebbe coerentemente sfruttato solo le possibilità che gli si offrivano (Kirfel), cioè l'imposizione della signoria feudale sull'Inghilterra e poi su Cipro e sull'Armenia, il pagamento dei tributi del califfato almohadico dell'Africa del Nord, il ricatto nei confronti di Bisanzio (rinnovamento delle pretese territoriali normanne, la richiesta di aiuto militare per la crociata, le "tasse alemanne", il matrimonio del 1197 di Filippo di Svevia con la nuora bizantina di Tancredi, rimasta vedova, e nello stesso tempo la conquista del diritto di successione svevo), che in alcuni casi coincise con l'aggressiva politica normanna contro l'Impero bizantino. Anche riguardo alla composizione del Collegio dei familiari le notizie risalgono solo al 1198 (ibid., nn. 646-665. di Theo Kölzer - Napoli fu così posta sotto assedio da maggio ad agosto del 1191, ma l'imperatore vi trovò un fortissimo ostacolo. von Simson, ibid., [16], ibid. A Bari si svolse anche con tutta probabilità l'incoronazione di Costanza a regina di Sicilia; essa fu incaricata poi del governo del Regno durante le assenze di Enrico VI. Per scongiurare un'invasione, Alessio fu quindi costretto ad imporre una tassa (l'Alamanikon o, italianizzando, il Germanico) e a spogliare i sepolcri degli imperatori del passato per pagare il tributo. 368-488, in part. Nella cattedrale di Bitonto abbiamo un bassorilievo ben conservato che rappresenta le figure di quattro dominatori. pp. Per la prima volta, dopo anni di lotta accanita, si presentava la possibilità concreta di equilibrare i rapporti di forza in Italia, e questa possibilità veniva facilitata dal fatto che, dopo la catastrofe di Miriocefalo (1176) e la morte dell'imperatore Manuele I (1180), Bisanzio era uscita dal gioco delle forze politiche italiane. Enrico VI era figlio di Federico Barbarossa e della seconda moglie Beatrice di Borgogna. I Minnesinger Friedrich von Hausen, Bligger von Steinach e Ulrich von Gutenburg facevano parte del suo entourage. Il condottiere dell'armata imperiale, Marquardo di Annweiler, ottenne la Marca di Ancona, il ducato di Romagna e - dopo la morte di Corrado di Lützelhardt (1197) - la contea di Molise, mentre il fratello di E. VI, Filippo, ebbe la Toscana e l'amministrazione dei feudi di Matilde. -chi). Federico II di Svevia, era figlio dell’imperatore Enrico VI e di Costanza d’Altavilla, ultima erede dei Normanni. La scomparsa di Enrico scosse fino alle fondamenta anche l'Impero, dove si aprì una nuova fase di scontri tra Hohenstaufen (rappresentati dal fratello di Enrico, Filippo di Svevia) e Welfen, che seppero approfittare del momento favorevole con l'elezione da parte dei principi tedeschi di Ottone IV di Brunswick, figlio di Enrico il Leone. Mentre fervevano i preparativi per la crociata, l'imperatore si recò in Sicilia; con il suo arrivo liberò dagli incarichi Costanza che tornò in secondo piano. In occasione del suo matrimonio, Costanza fu incoronata regina da un vescovo tedesco. Federico II nacque il 26 dicembre 1194 a Jesi, durante il viaggio della madre, Costanza d’Altavilla, verso Palermo, dove il marito Enrico VI di Germania, figlio del Barbarossa, sarebbe stato incoronato il giorno dopo al trono di Sicilia. Inoltre Riccardo doveva riconoscere l'imperatore suo signore feudale contro il pagamento di un censo annuo di 5.000 libbre d'argento (E. VI rinunciò, invece, a richiedere la partecipazione personale del re d'Inghilterra alla spedizione di Sicilia, come in un primo tempo aveva prospettato). Matteo di Capua viene indicato come familiare di E. VI, Bartolomeo di Palermo era stato già familiare di re Guglielmo III. Diplomatische Miszellen, in Deutsches Archiv, XXXI (1975), pp. L'atto solenne si deve quindi considerare come la dimostrazione di una pretesa, sulla quale si era ancora trattato inutilmente nel 1184 a Verona. Nel corso dell'estate si formò invece l'opposizione che in autunno condusse al definitivo rifiuto degli accordi precedentemente conclusi. La scarsezza delle fonti lasciava infatti spazio a qualsiasi interpretazione e permetteva di individuare in ognuno dei tre protagonisti - l'imperatore, il papa, il re di Sicilia - l'artefice di questo accordo matrimoniale cosi carico di conseguenze sul piano politico. E. compare nei diplomi dei padre come testimone a partire dal 1173, ma per il resto non si sa quasi nulla della sua fanciullezza. Federico II imperatore di Germania Federico II di Svevia, statua di Palazzo Reale Napoli. A prima vista la tesi di Wolters appare convincente per vari aspetti, ma un esame più approfondito rivela che parte da premesse sbagliate ed è contraddetta dal silenzio delle fonti, soprattutto di quelle inglesi; altri dubbi riguardano i fatti e la cronologia (Kölzer, Regno di Sicilia, passim). Anche Costanza si trovò al fianco del suo sposo, dopo che probabilmente per ordine dell'imperatore aveva dovuto affidare il figlio alla moglie del duca tedesco di Spoleto, Corrado di Urslingen, presso la quale Federico avrebbe dovuto passare i suoi primi tre anni di vita. 517-528; Id., Papato, Impero e "Respublica Christiana" dal 1187 al 1198, Milano 1955, passim; G. Fasoli, Rex ille magnificus…, in Siculorum Gymnasium, n. s., VIII (1955), pp. La morte di E. VI è stata considerata da alcuni osservatori posteriori come la più terribile catastrofe della storia del Medioevo tedesco (Hampe, p. 233), ma anche i contemporanei percepirono la profonda cesura, e previdero disgrazie. Questa addirittura lo fece incarcerare alla morte dell'imperatore, per liberarlo solo dopo l'intervento del papa. e della seconda moglie Beatrice di Borgogna, erede legittimo del titolo di imperatore del Sacro Romano Impero, che acquisì nel … La spedizione militare, concordata nel 1184 per l'autunno del 1185 da E. VI con il conte delle Fiandre contro il re di Francia, era stata annullata poco prima dall'imperatore, per calcolo politico. Il papa, dimostrativamente, non presenziò alla cerimonia. Fu questa la svolta della guerra civile: le milizie tedesche poco motivate non riuscirono a imprimere una svolta a loro favore in Sicilia, cosicché la corrente anti-sveva, guidata dal conte di Acerra, prese il sopravvento. 329, 345, 350-357; Annales Casinenses, a cura di G. H. Pertz, ibid., XIX, ibid. Recentemente la stessa tesi è stata avanzata anche da H. Wolters con un'argomentazione diversa. Rimase orfano del padre nel 1197 e della madre l’anno dopo. 455-533; N. Kamp, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien, I, Prosopographische Grundlegung: Bistümer und Bischöfe des Königreichs 1194-1266, 4 voll., München 1973-1982, ad Indices; Id., Vom Kämmerer zum Sekreten. Nel 1189 si giunse alla stipula di un trattato, il cui testo non è pervenuto, dopo che Clemente III già nel 1188 aveva acconsentito all'incoronazione imperiale di E. VI e della sua sposa. Marbacenses, p. 68), e avrebbe posto su basi assolutamente nuove la costituzione dell'Impero. Egli sostiene che la corte siciliana aveva preso da tempo in considerazione un legame matrimoniale con la dinastia imperiale sveva, ma aveva accantonato il progetto per non mettersi in conflitto con il papa, signore feudale del Regno, e con il re inglese, suocero di Guglielmo II. Anche il papa però rifiutò le proposte di E. VI, tanto più che quest'ultimo da parte sua "per preservare la dignità dell'Impero" non aveva accettato né prima né dopo di ricevere il Regno in feudo dal papa, come prima di lui avevano fatto tutti i re di Sicilia. 129-135, in part. Abt., L (1964), pp. Da più parti si levarono gli avversari degli Svevi e crebbe l'opposizione contro la loro politica volta a costituire un regno ereditario, del quale l'eredità di Guelfo VI (morto nel 1191), che Federico I aveva potuto assicurare alla propria casa, costituiva un'importante componente. pp. federico ii di svevia: riassunto. Scritti in onore di Fr. pp. Col sostegno delle flotte genovesi e pisane e con la forza delle armi, dopo essersi garantito la neutralità dei Comuni lombardi col Trattato di Vercelli del 12 gennaio 1194, l'imperatore sottomise gran parte del regno di Sicilia. Poco prima di morire E. VI aveva stipulato il suo "testamento politico" e lo aveva affidato alla tutela di Marquardo di Annweiler: esso nel 1200 fu ritrovato nel bagaglio di quest'ultimo sul campo di battaglia di Monreale. Enrico Testa a capo dell'esercito imperiale e Ruggero con i baroni ribelli li assediarono: ma l'esercito tedesco, spazientito e assillato dalla penuria di viveri e rifornimenti e, forse, anche decimato dalle malattie diffusesi tra gli uomini, sciolse l'assedio ed uscì dal regno. Secondo lei non esisteva l'"antiquum ius imperii", sottolineato da E. VI, sul Regno. Chenopodium bonus-Henricus): ha fusti poco ramosi, foglie triangolari, ondulate al margine, grassette... detto il Buono Guglièlmo II re di Sicilia. Tornato nella tenuta di caccia a Patti, al principio di agosto cominciò ad avere problemi di salute, il che impose un suo trasferimento a Messina da dove era appena partita la flotta per la crociata. Durante questo assedio, Salerno aprì le porte ad Enrico VI, il quale vi lasciò l'imperatrice e consorte Costanza d’Altavilla, poiché la sua inferma salute fosse curata dai famosi medici della città; poi riprese con vigore le operazioni contro Napoli. 457-513; Id., Unio regni ad imperium. A Catania, i presunti congiurati furono sottoposti a tremende torture: al Signore di Enna, ad esempio, fu cinto il capo d'una corona arroventata. 1194, poco dopo il suo primogenito; già l'anno precedente aveva visto la morte del cancelliere Matteo di Aiello, il maggiore sostenitore di Tancredi. Di corpo saldo e di acuta intelligenza, fu coraggioso, ambizioso, ostinato come il padre, pur non avendo di lui il sentimento profondo, se pur rigido, della giustizia, né la coscienza della maestà ... enrico s. m. (pl. In quel momento anche Celestino III assunse un atteggiamento più chiaro, riconoscendo Tancredi con il quale nel 1192 concluse a Gravina un concordato che sopprimeva i privilegi del re di Sicilia in materia ecclesiastica all'interno dei Regno. Nell'autunno del 1194, ricevette a Troia il giuramento di fedeltà dei feudatari rimasti fedeli agli Altavilla. Ital, Script., 2 ed., VII, 2, a cura di C. A. Garufi, pp. 287, 291 ss. Paesi Bassi), secondogenito dell'imperatore Federico I Barbarossa e di Beatrice di Borgogna. 359-370); F. Giunta, Sul "furor theutonicus" in Sicilia al tempo di Enrico VI, in Atti del Convegno internaz. pp. Due anni dopo, nel 1196 scoppiò un'insurrezione generale in Italia meridionale mentre l'imperatore era in Germania. Ma tutto ciò era però solo il preludio del passo successivo: una crociata che Enrico avrebbe guidato personalmente, come già suo padre prima di lui. Già nel luglio 1184, immediatamente dopo la splendida festa di corte tenutasi a Magonza, E. VI aveva intrapreso una spedizione contro i Polacchi che in poco tempo si era conclusa con un trattato di pace. inoltre Ryccardi de Sancto Germano notarii Chronica, in Rer. 490, 516, 527, 530, 544; Guilelmi Neubrigensis Historia rerum Anglicarum, a cura di R. Howlett, ibid., LXXXII, London 1884-85, I, pp. I successori di Urbano III, Gregorio VIII e Clemente III continuarono le trattative, anche in considerazione del fatto che la caduta di Gerusalemme (1187) costringeva a nuove priorità. La "imperialis adquisitio potentiae" secondo lei rappresentava solo uno strumento per ottenere i diritti dei quali era stata privata per opera del papa e di Tancredi. Tuttavia Costanza fu costretta a piegarsi ai reali rapporti di forza. 464-531; J. F. Böhmer, Regesta Imperii, IV, 3, Die Regesten des Kaiserreiches unter Heinrich VI., a cura di G. Baaken, Köln.Wien 1972-79; D. Clementi, Calendar of the diplomas of the Hohenstaufen emperor Henry VI concerning the Norman Kingdmn of Sicily, in Quellen und Forschungen aus ital. L'unica città importante nella regione che non si sottomise all'imperatore fu Napoli, dove trovò Riccardo, il conte di Acerra, ad attenderlo. Lo aveva preceduto il figlio di Enrico il Leone, che E. VI aveva portato con sé come ostaggio a garanzia della buona condotta del padre, e che allora aveva lasciato segretamente il campo imperiale. 173 ss., 195 ss., 225 ss. 78-126; G. Rauch, Die Mindnisse deutscher Herrscher mit Reichsangehö rigen, Aalen 1966, pp. Il vescovo Corrado di Hildesheim, totius Italiae et Regni Siciliae legatus, per il quale fu anche riorganizzata la struttura amministrativa delle Puglie, si occupò dei preparativi per la crociata (ibid., n. 9, p. 261). Secondo Scheffer-Boichorst il fidanzamento fu un capolavoro della diplomazia segreta siciliana e sveva, un'abile mossa che, quando se ne sparse la notizia, nel 1184 portò alla rottura delle trattative in corso a Verona tra Federico I e Lucio III. Perciò Enrico VI pretese la cessione di tutto il territorio da Epidauro a Tessalonica, chiedendo al debole usurpatore Alessio III tributi, milizie e navi. Per di più, essendo l'imperatore Federico Barbarossa impegnato nella crociata in Terra Santa, Enrico VI e Costanza erano costretti a rimanere in Germania, allora in una situazione interna particolarmente delicata, e a distogliere la loro attenzione dalla Sicilia. Quando, infatti, Guglielmo il Buono morì il 16 novembre 1189, a soli 36 anni di cui 25 di regno, non essendovi figli o discendenti diretti, si pose il problema della successione. Con questo provvedimento E. VI si inimicò le forze più influenti della regione, che da parte loro erano coinvolte sia nel conflitto anglo-francese sia in quello svevo-guelfo. Le truppe tedesche avevano liberato l'imperatrice sulla strada per Roma, dove si stava recando accompagnata da legati pontifici, dopo essere stata rilasciata da Tancredi grazie alle pressioni del papa. Il papa rinviò l'incoronazione imperiale, ritardando la propria consacrazione vescovile, e si rese disponibile solo il lunedi di Pasqua.