Furono contestualmente redatte delle liste di proscrizione contro gli oppositori di Cesare, che portarono alla confisca dei beni e all'uccisione di un gran numero di senatori e cavalieri, tra cui lo stesso Cicerone che pag챵 le Filippiche rivolte contro Antonio. 3.000 fanti ricevettero 50 iugeri ciascuno, i centurioni 100, i cavalieri 140. Come conseguenza tutti i territori anatolici ad ovest del fiume Tauro entrarono nella sfera di influenza romana. [68][73], Morto Agatocle di Siracusa nel 289 a.C., fu Thurii a chiedere per prima l'intervento romano contro i Lucani nel 285 a.C. e poi nel 282 a.C. Nel 276 divenne imperatore Marco Annio Floriano, ma per pochissimo tempo. Postumo Agrippa e Tiberio erano stati nominati coeredi. Nelle zone orientali, un certo Macriano, un ufficiale dell'esercito stanziato in Oriente, cercava di prendere il potere. Antonelli, pp. [61] A tali processi, che non erano direttamente rivolti verso i centri della Magna Grecia, aveva contribuito in particolare l'opera di Appio Claudio Cieco, che, caratterizzato da una forte sensibilit�� verso la societ�� greca, fu tra i primi ad intendere la fusione tra di essa e il mondo romano come un'occasione di profondo arricchimento per l'Urbe. Il successivo intervento di un altro paladino della grecit��, Agatocle di Siracusa, port챵 di nuovo l'ordine nella regione con la sconfitta dei Bruzi (298-295 a.C.), ma la fiducia dei Greci delle piccole citt�� dell'Italia meridionale in Taranto e Siracusa inizi챵 a svanire a vantaggio di Roma, che nel contempo si era alleata con i Lucani ed era risultata vittoriosa a settentrione su Sanniti, Etruschi e Celti (vedi terza guerra sannitica e guerre tra Celti e Romani). Nel 146 a.C. la Macedonia divenne una provincia romana, che includeva anche Epiro e Tessaglia. Si trattava del secondo triumvirato, riconosciuto legalmente dal Senato il 27 novembre di quello stesso anno con la Lex Titia, in cui veniva creata la speciale magistratura dei Triumviri rei publicae constituendae consulari potestate, ovvero "triumviri per la costituzione dello stato con potere consolare". [205] Questo accordo privato, chiamato dagli storici primo triumvirato, non fu in realt�� una vera magistratura, ma un accordo tra privati che, data l'influenza dei firmatari, ebbe poi notevolissime ripercussioni sulla vita politica, dettandone gli sviluppi per quasi dieci anni. Gli ultimi decenni di vita dell'Impero romano d'Occidente (quello d'Oriente sopravviverà, come si è detto, per un altro millennio) furono vissuti in un clima apocalittico di morte e di miseria dalla popolazione di molte regioni dell'Impero, falcidiata da guerre, carestie ed epidemie. [109] Con patti e trattati si accord챵 con i vari popoli locali[110] e fond챵 una nuova citt��. [177][178], Pompeo non solo era riuscito a distruggere Mitridate (nel 63 a.C.), ma anche a battere Tigrane il grande, re di Armenia, con cui in seguito fiss챵 dei trattati. Per quel compito i Romani elessero un Rex sacrorum o "Re delle cose sacre". Nel 109 a.C. part챙 per l'Africa come legato di Quinto Cecilio Metello, a cui il Senato aveva affidato la guerra contro Giugurta, non giudicando soddisfacente l'andamento di questa. Inoltre i Germani, rispetto al I secolo, erano diventati molto più coesi, forse perché si erano resi conto che più la loro coalizione era grande, maggiori erano le possibilità di respingere le incursioni romane nei loro territori o predare con successo le province romane di frontiera. Tito Livio, "Ab Urbe Condita", IV, 4, 54. Il pretesto che port챵 alla terza guerra punica fu dato ai Romani da Massinissa, che da tempo stava aumentando la propria sfera di influenza a danno di Cartagine. Abaelardus, Petrus ... Capitolo Generale Speciale 1969-1971. Anni di guerra civile avevano lasciato Roma quasi senza legge. [19] Diocleziano, inoltre, per meglio sottolineare l'incontestabilità e la sacralità del proprio potere, evitando così le continue usurpazioni che avevano provocato la grave crisi politico-militare del III secolo, decise di evidenziare la distanza fra sé e il resto dei sudditi, introducendo rituali di divinizzazione dell'imperatore tipicamente orientali. [105], Politicamente sconfitto Amilcare, che aveva avuto un ruolo di primo piano nella repressione della rivolta dei mercenari, non ottenendo dal Senato cartaginese le navi per andare in Spagna, prese il comando dei reparti mercenari rimasti e con una marcia incredibile attravers챵 tutto il nordafrica fiancheggiando la costa fino allo stretto di Gibilterra. I Romani vennero cos챙 in contatto con i Cartaginesi, che rappresentavano in quel momento la maggior potenza del Mediterraneo occidentale. Con l'ascesa della dinastia Isauriana (717) l'Impero si ellenizzò ulteriormente, e gradualmente tutti i titoli latini scomparvero dalle monete. Il suo governo durò solo tre anni, eppure ebbe grande importanza, sia per il tentativo di ristabilire un sistema religioso politeistico (per questo sarà detto l'Apostata), sia per la campagna militare condotta contro i Sasanidi. Esso continuò comunque a esistere formalmente fino al 1806, quando la sconfitta contro Napoleone Bonaparte obbligò Francesco II a sciogliere il Sacro Romano Impero e a nominarsi Imperatore d'Austria. Tuttavia Postumo era stato esiliato e venne ben presto ucciso. Gli abitanti di Chiusi, sopraffatti dalla forza dei nemici, superiori in numero e per ferocia, chiesero aiuto a Roma, che rispose all'appello. Suddivise le province in senatorie (controllate da proconsoli di nomina senatoria) e imperiali (governate da legati imperiali). [88] I Cartaginesi interpretarono questo intervento come una violazione dei trattati esistenti e dichiararono guerra a Roma, dando inizio alla prima guerra punica. Il 27 a.C. e il 23 a.C. segnano le principali tappe di questa vera e propria riforma costituzionale, con la quale si considera che Augusto assumesse concretamente i poteri propri di imperatore. Si ignora chi avesse ordinato la sua morte, ma Tiberio ebbe la via libera per assumere lo stesso potere che aveva avuto il padre adottivo. Cos챙 in assemblea fu deciso di accettare la richiesta dei mamertini. Alla morte di quest'ultimo, il potere passò al figlio Commodo, che portò il principato verso una forma più autocratica e teocratica. Vinta la guerra, Roma divenne padrona del Lazio, avendo ottenuto la definitiva supremazia sui Latini. Nel 196 a.C. Flaminino proclam챵 la libert�� della Grecia e nel 194 a.C. lasci챵 la Grecia insieme alle legioni, nella convinzione che la regione avesse trovato un suo equilibrio. Il periodo che va dalle agitazioni graccane alla dominazione di Lucio Cornelio Silla, segn챵 l'inizio della crisi che, quasi un secolo dopo, port챵 la repubblica aristocratica al tracollo definitivo. Poco dopo un senatoconsulto gli affid챵 anche la vicina provincia della Narbonense,[214] il cui proconsole era morto all'improvviso, e la X legione.[215]. Il malgoverno sfrenato e lo spietato sfruttamento provocarono una violenta rivolta che si estese anche alle popolazioni confinanti dei Lusitani e dei Celtiberi e che, dopo esiti alterni e battaglie cruente con costi enormi in uomini e denaro, venne infine risolta con l'uccisione del capo dei Lusitani Viriato (139 a.C.) e con la presa per fame della roccaforte dei Celtiberi, Numanzia, nel 133. a.C. Circostanze assai strane portarono, invece, nel 133 a.C. all'annessione del regno di Pergamo, che fu poi nel 129 a.C. ridotto a provincia (i Romani la chiamarono provincia d'Asia). [193] Durante il regno di Antonino Pio (138-161), i diritti degli schiavi furono ulteriormente allargati, e i padroni furono ritenuti direttamente responsabili dell'uccisione dei loro schiavi, mentre gli schiavi che dimostravano di essere stati maltrattati potevano forzare legalmente la propria vendita; fu contemporaneamente istituita un'autorit�� teoricamente indipendente cui gli schiavi si potevano appellare. Alla fine ebbero la meglio i patrizi, a patto per챵 che non venissero abrogate la legge Icilia riguardante l'Aventino e le altre leggi sacrate.쨩. Da "comites" (coloro che accompagnano l'Imperatore) deriva (con altro significato pratico) il titolo di ". Dopo la morte di Nepote nel 480, Zenone rivendicò la Dalmazia per l'Oriente; J. Con i nuovi poteri che gli erano stati conferiti, Augusto organizzò l'amministrazione dell'Impero con molta padronanza. Quindi, con l'esaurimento delle conquiste, il peso economico e l'energia politica delle legioni finirono per rovesciarsi all'interno dell'Impero invece che all'esterno, con il risultato che l'esercito, che era stato il fattore principale della potenza economica, finì per diventare un peso sempre più schiacciante, mentre la sua prepotenza politica diventava una fonte permanente di anarchia.[18]. In ogni modo, il declino dell'Impero carolingio permise a Bisanzio di ritornare sui propri passi, disconoscendo il titolo di Imperatore agli Imperatori tedeschi. Volunteering. [216] Il 28 marzo Cesare, avuta notizia che gli Elvezi, bruciate le loro citt��, erano giunti sulle rive del Rodano, fu costretto a precipitarsi in Gallia, dove giunse il 2 aprile, dopo pochissimi giorni di viaggio. L'inizio del declino avvenne quando i Visigoti, condotti dal loro re Alarico I, attaccarono l'Impero d'Occidente (401), venendo però sconfitti dal generale Stilicone (402); il richiamo di molte truppe poste a difesa della Gallia, resosi necessario per affrontare la minaccia gota, facilitò l'attraversamento del Reno, avvenuto il 31 dicembre del 406, da parte di molte popolazioni germaniche (Alani, Vandali, Suebi) che dilagarono nelle diocesi galliche e, fatta eccezione per i Burgundi stanziatisi lungo il corso del Reno, si stanziarono in Spagna (409). Era il 251 quando Gaio Vibio Treboniano Gallo venne proclamato imperatore, ma anch'egli morirà assassinato dal suo luogotenente Emiliano due anni dopo, in Mesia. Dopo alterne vicende, i due contendenti si affrontarono a Farsalo, dove Cesare sconfisse irreparabilmente il rivale. Restaur챵 poi molte altre citt�� in molte regioni, che erano state distrutte o danneggiate, nel Ponto, in Palestina, Siria Coele ed in Cilicia, dove aveva combattuto la maggior parte dei pirati, e dove la citt��, in precedenza chiamata Soli, fu ribattezzata Pompeiopolis. I congiurati furono quindi giustiziati, e Cicerone annunzi챵 la loro morte al popolo con la formula: Catilina fu poi sconfitto, nel gennaio 62, in battaglia assieme al suo esercito. Roma poteva ormai considerarsi la potenza egemone nel Mediterraneo. Il potere delle istituzioni tradizionali si andò indebolendo e il fenomeno proseguì con i suoi successori, sempre più bisognosi dell'appoggio dell'esercito per governare. Paolo Diacono, ancora nella seconda metà del VIII secolo, definiva Giustiniano un imperatore romano (, Già Arvando, prefetto del pretorio delle Gallie, nell'incitare il re visigoto Eurico a invadere l'Impero, definisce spregiativamente "greco" (invece di utilizzare il termine "romano"). A questo periodo, risalgono la consacrazione del tempio dedicato ai Dioscuri (484 a.C.) e l'episodio della condanna a morte della vestale Oppia, sepolta viva per esser venuta meno al voto di castit��[24]. - Claretianum, 1986. Come console riusc챙 a farsi affidare la conduzione della guerra contro Giugurta, che sconfisse nel 105 a.C. Roma occup챵 cos챙 la Numidia. [166] Questo comando gli affidava essenzialmente, la conquista e la riorganizzazione dell'intero Mediterraneo orientale, avendo il potere di proclamare quali fossero i popoli clienti e quali quelli nemici, con un potere illimitato mai prima d'ora conferito a nessuno, ed attribuendogli tutte le forze militari al di l�� dei confini dell'Italia romana. Altro stimolo alla rivolta da parte degli schiavi (rivolta peraltro generale pi첫 che regionale, al contrario della prima e della seconda guerra servile) fu certamente il successo e l'inquietudine sociale dei popoli italici (che, in precedenza, erano sempre stati considerati solo federati),[186] i quali erano riusciti ad ottenere, a prezzo di una lunga e sanguinosa "guerra interna" durata ben tre anni (91-88 a.C.), un'estensione dei diritti di cittadinanza. Esisteva una netta differenza tra il vivere a Roma o nelle province: gli abitanti della capitale godevano di privilegi ed elargizioni, mentre il peso fiscale si riversava più pesantemente sulle province. Secondo Giorgio Ruffolo 챔 una definizione "impropria", visto che 짬le rivoluzioni si fanno per rovesciare le monarchie, non per instaurarle쨩 (Giorgio Ruffolo, Quando l'Italia era una superpotenza, Einaudi, 2004, p. 72). Ormai potenza egemone del Mediterraneo occidentale, Roma volse le sue mire espansionistiche a danno degli stati ellenistici dell'Oriente: nel 200 a.C., gli abitanti di Rodi e Pergamo inviarono a Roma, sentendosi minacciati dalla Macedonia di Filippo V, una richiesta di aiuto, e l'Urbe, inviato a sua volta un ultimatum a Filippo, decise di intervenire. Mentre Mario portava vittoriosamente a termine la guerra in Africa, Roma stava subendo pesanti sconfitte da parte delle trib첫 germaniche dei Cimbri e dei Teutoni. Cos챙, quasi senza volerlo,[39] i Romani si ritrovarono ad essere il principale obiettivo di questo popolo calato dal Nord. 1- sta 2- po 3- ⦠Roma, che era uscita molto provata dalla guerra contro Cartagine, non era per챵 in grado di fronteggiare da sola il nuovo fronte di guerra, per cui cerc챵 di procurarsi degli alleati, con scarsi risultati, tra i nemici greci del re macedone. I due anticesariani trovarono la morte suicidandosi.[218][219]. Mentre si trovava ancora a Roma, Cesare venne, per챵, a sapere che gli Elvezi, stanziati tra il lago di Costanza, il Rodano, il Giura, il Reno e le Alpi retiche, si accingevano ad attraversare il territorio della Gallia Narbonense. La sua avanzata prosegu챙, passando dalla Frigia alla Misia, e toccando quelle parti di Asia che erano state recentemente acquisite dai Romani. [122], Per la prima volta l'esercito romano poteva spingersi oltre il Po, dilagando in Gallia Transpadana: la battaglia di Clastidio, nel 222 a.C., valse a Roma la presa della capitale insubre di Mediolanum (Milano). [92] La ricca Sicilia era persa e passata sotto il controllo di Roma (con il divieto per Cartagine di portare la guerra a Gerone II di Siracusa)[93] e, nell'impossibilit�� di pagare i mercenari libici e numidi che utilizzava, dovette subire una sanguinosa rivolta che richiese 3 anni di sforzi ed efferatezze per essere domata. qualcosa di meglio di un manuale scolastico? Nel 270 divenne imperatore Aureliano. Primo fra loro Nerva. Fu un maestro nell'arte della propaganda, favorendo il consenso dei cittadini alle sue riforme. I primi anni della Repubblica furono caratterizzati dalla necessit�� di stabilizzare il nuovo ordine, difendendolo sia da nemici interni (coloro che venivano accusati di voler restaurare il regime monarchico), sia dai nemici esterni, che, contando sulla debolezza del nuovo regime, provarono a recuperare la propria indipendenza dallo Stato romano. La dipendenza sempre più accentuata del potere imperiale dall'esercito condusse, nel 235 circa, a un periodo di crisi militare e politica, definito dagli storici come anarchia militare. L'anno successivo Mitridate decise di continuare nel suo progetto di occupazione dell'intera penisola anatolica, ripartendo dalla Frigia. In questa seconda circostanza fu inviato il console Gaio Fabricio Luscino per respingere i Lucani, in un primo tempo alleati dei Romani, ma poi ribellatisi, e porre nella stessa Thurii una guarnigione romana. [170], Il proconsole romano decise, inoltre, di fondare alcune nuove citt�� (sembra otto, secondo Cassio Dione Cocceiano[171]), come Nicopoli al Lico in Armenia Minore, chiamata cos챙 in ricordo della vittoria ottenuta su Mitridate; poi Eupatoria, costruita dal re pontico ed intitolata a s챕 stesso, ma poi distrutta perch챕 aveva ospitato i Romani, che Pompeo ricostru챙 e rinomin챵 Magnopolis. Riuscì a dare vita ad un brevissimo periodo di recupero economico e culturale, inaugurando più di 50 giorni di festività un po' dappertutto nell'impero, da Nîmes a Roma, da Olimpia ad Antiochia. I Sacri Romani Imperatori si consideravano, come i Bizantini, i successori dell'Impero romano, grazie all'incoronazione papale, anche se da un punto di vista strettamente giuridico l'incoronazione non aveva basi nel diritto di allora. Preoccupato dalla penuria di uomini che aveva notato in varie parti d'Italia e dalla povert�� di molti e convinto che in queste condizioni sarebbe stato impossibile mantenere l'ordinamento sociale che era l'ossatura dell'esercito, egli si proponeva, mediante nuove distribuzioni di terre, stabilite da un collegio che le assegnava secondo un principio quantitativo, concedendo quelle in eccesso ai cittadini meno abbienti, di dar nuovo vigore al ceto dei piccoli proprietari agricoli, che si trovava in grave difficolt�� a causa da una parte del "prelievo" dovuto alle continue guerre, dall'altra della pressione dei grandi proprietari, che estendevano i loro domini attraverso l'evizione dei coloni debitori o l'acquisto dei loro fondi[130]. Familia Romana È il testo base, in cui è contenuta, in trentaquattro capitoli, la storia d'una familia romana del II secolo d.C. dalle frasi estremamente semplici dei capitoli iniziali, il discorso si fa gradualmente più com- plesso, e si giunge alla fine a leggere anche brani di poesia latina di Catullo, Ovidio e Marziale. [207] Cesare infatti programm챵 la fondazione di nuove colonie in Italia, come Capua, e per tutelare i provinciali riform챵 le leggi sui reati di concussione (lex Iulia de repetundis),[210] facendo approvare allo stesso tempo delle leggi che favorissero l'ordo equestris: con la lex de publicanis egli ridusse di un terzo la somma di denaro che i cavalieri dovevano pagare allo stato, favorendo cos챙 le loro attivit��. Tito Livio, "Ab Urbe Condita", IV, 4, 58. [179] La provincia d'Asia era stata a sua volta ampliata, sembra aggiungendo Frigia, parte della Misia adiacente alla Frigia, in aggiunta Lidia, Caria e Ionia. Iniziata nel 477 a.C. (battaglia del Cremera), la guerra si conclude nel 396 a.C. con la distruzione della citt�� etrusca ad opera di Furio Camillo, dopo un assedio di dieci anni. Ottenne, in tal modo, la prestigiosa carica di console. La vittoria romana nelle tre guerre sannitiche (343-341; 326-304; 298-290 a.C.) assicur챵 dunque all'Urbe il controllo di buona parte dell'Italia centro-meridionale; le strategie politiche e militari attuate da Roma - quali la fondazione di colonie di diritto latino, la deduzione di colonie romane e la costruzione della via Appia - testimoniano la potenza di tale spinta espansionistica verso Sud. Gli intenti di Tiberio erano sostanzialmente conservatori. Con l'arrivo di Lucio Cornelio Silla in Grecia nell'87 a.C. le sorti della guerra contro Mitridate cambiarono a favore dei Romani. La Sicilia cadde e Sesto Pompeo fugg챙 in Oriente, dove poco dopo fu assassinato dai sicari di Antonio.[220]. Odoacre attaccò la Dalmazia, e la guerra finì con la conquista dell'Italia da parte di Teodorico il Grande, Re degli Ostrogoti, sotto l'autorità di Zenone. Le cause esterne furono sostanzialmente le invasioni barbariche. Tra il 340 e il 338 a.C., Roma dovette combattere una nuova e sanguinosa guerra, la guerra latina, che vinse solo a prezzo di grandissimi sforzi. [82][83] I Tarantini, che stavano celebrando in un teatro affacciato sul mare delle feste[84] in onore del dio Dioniso, in preda all'ebbrezza, scorte le navi romane, credettero che esse stessero avanzando contro di loro e le attaccarono:[82][83] ne affondarono quattro e una fu catturata, mentre cinque riuscirono a fuggire;[81][85] tra i Romani catturati, alcuni furono imprigionati, altri mandati a morte.[83][85].