(tenga presente che i voli sono pindarici, non pindarici: da Pindaro). Piuttosto, si può magari contestare la scelta dell’espressione “credere al” diavolo, perché uno che ha in mano le categorie della teologia capisce benissimo che l’uso del dativo dopo il verbo “credere” si riferisce esclusivamente «a Dio che si rivela», e in tal senso è ovvio che al diavolo non si debba credere (anzi, pecchiamo proprio quando gli crediamo). Lo “schema” che Bianchi ammette esplicitamente e fin da subito di voler oltrepassare – quello dello stato edenico privo di morte e di peccato – non è affatto “semplicistico”, come ben illustra Lusetti: è un necessario postulato teologico, strettamente inerente alla rivelazione cristiana. Sinteticamente, dovendo «tener conto tra l’altro dei generi letterari», e quindi dovendo collocare in particolare i primi tre capitoli di Genesi, dobbiamo dire che lo stile letterario è quello del mito, il genere mitologico. Fraternità tra persone di diverse religioni. E motiva l’affermazione col dire che dopo il peccato edenico ci fu l’omicidio di Caino, e dopo ancora molti e molti altri fino al diluvio universale; ma pure col dire che, «nessuno di noi può ricordare il proprio primo peccato, perché il male è presente in noi fin da subito, ben prima che ce ne accorgiamo». Questa Lettera infatti fa notare che gli undici primi capitoli del Genesi, benché propriamente parlando non concordino con il metodo storico usato dai migliori autori greci e latini o dai competenti del nostro tempo, tuttavia appartengono al genere storico in un vero senso, che però deve essere maggiormente studiato e determinato dagli esegeti; i medesimi capitoli – fa ancora notare la Lettera – con parlare semplice e metaforico, adatto alla mentalità di un popolo poco civile, riferiscono sia le principali verità che sono fondamentali per la nostra salvezza, sia anche una narrazione popolare dell’origine del genere umano e del popolo eletto. Fraternità tra persone di idee diverse, ma capaci di rispettarsi e di ascoltare l’altro. Padre Marchesi non lo cita espressamente, ma il sostantivo “propagazione” che usa nel secondo di questi due paragrafi è precisamente quello che si usa nel terzo anatematismo del Decreto Tridentino sul Peccato Originale, ove si afferma appunto che “il peccato di Adamo” «è uno solo quanto alla sua origine e viene trasfuso a tutti per propagazione, non per imitazione, e a ciascuno inerisce come cosa propria» (DH 1513). Anche oggi siamo felici, portiamo la gioia nel nostro cuore, ma direi una gioia forse più sobria, una gioia umile: in questi cinquant’anni abbiamo imparato e esperito che il peccato originale esiste e si traduce sempre di nuovo in peccati personali, che possono divenire strutture di peccato. LA PRIMA TENTAZIONE DI CRISTO: FILM BRASILIANO CHE OLTRAGGIA CON ORRIBILE BLASFEMIA DEMENZIALE IL SIGNORE GESU' FACENDONE UN GAY FIDANZATO 1. Certo che si, ma lasciando integre le «loro facoltà e capacità» (DV 11), e dove abbiamo testimonianza di visioni abbiamo l’esplicito richiamo di colui che vede nel testo (Ez 37, 1ss; Dn 10, 1-8; Ap 1, 9-11): se vogliamo andare alla lettera (pur senza essere letterali), la lettera dobbiamo leggerla. La responsabilità dei commenti postati dai lettori, in qualsiasi sede, è dei commentatori stessi. Mi limito a costatare un certo disagio difronte al protagonismo presenzialismo sovrastima di sé del monaco. […]. Del resto tutte le edizioni italiane del libro di Martelet (ritoccato nell’originale francese in cinque edizioni fino al 1997) sono state curate da Queriniana e non da Qiqajon (l’editrice dell’“amico di Martelet”)… Quali siano, infine, i documenti magisteriali in cui «non si sostiene più il peccato originale come era stato capito» finora… mi sfugge. Si chiamava Angiolina, e noi bambini la prendevamo in giro. La narrazione che li vede protagonisti, dal secondo capitolo di Genesi in avanti, ci dà le dimensioni fondamentali in cui collocare l’essere umano di fronte ai suoi simili e soprattutto rispetto a Dio. Queste due dimensioni di verità sono irrinunciabili per il cristiano, sono essenziali alla Rivelazione. Ci fu insomma un cambio di passo, che Romano Amerio, oggi riscoperto e finalmente ristampato da Fede & Cultura, commentò tra l’altro con queste profetiche parole: “Questo annuncio del principio della misericordia contrapposto a quello della severità sorvola il fatto che, nella mente della Chiesa, la condanna stessa dell’errore è opera di misericordia, poiché, trafiggendo l’errore, si corregge l’errante e si preserva altrui dall’errore. Il concilio volle essere pastorale, e quindi soffermarsi proprio e soprattutto, in questo caso senza godere dell’infallibilità, sui modi, le strategie, per una nuova evangelizzazione, efficace e fruttuosa. Sul “maschilismo nella Genesi” mi pare che si faccia molto rumore per nulla: da un lato è fin troppo evidente che il Sitz im-Leben della Genesi sia connotato dall’istituto del patriarcato, dall’altro resta metodologicamente illecito ipotizzare “cosa ci sarebbe scritto se…” («con i se e con i ma…») mentre si corre fortemente il rischio di buttare con “l’acqua sporca” del contesto anche importanti dati che il testo vorrebbe forse comunicarci sulla differenza e sulla reciprocità fra uomo e donna. In tutta la Tradizione, soprattutto greca, la morte dell’uomo, immagine e somiglianza di Dio, è presentata all’interno di una dialettica di scelta: se l’uomo non pecca, entrerà tutto intero nell’aphtarsia [cioè nell’incorruttibilità, N.d.R. L'umilltà non è l'eresia, ma obbedire all'insegnamento di coloro che Dio ci ha dati come garanti della Fede, cioè i Papi. Ascoltando la registrazione della conferenza di Bianchi a Banchette Borgonuovo sembra di poter dire, con le parole di Marchesi su Martelet: Nonostante alcune esplicite affermazioni che vanno nel senso dell’insegnamento della Chiesa, egli rischia, nelle spiegazioni offerte, di ridurre il peccato originale a un semplice dato culturale contingente, o ancora di limitare il legame tra il peccato originale originante e quello originato all’ordine di una mera esemplarità di tipo modale. ENZO BIANCHI: UN ERETICO AD ARS. Translated. La prima circostanza è data dal messaggio di Natale del 21 dicembre scorso, un discorso che ha suscitato un’eco favorevole negli ambiti massonici e in particolare nella Gran Loggia di Spagna, secondo la notizia che ne dà Aldo Maria Valli nel suo blog del 10 gennaio scorso. Seconda la misteriosa presenza del male (il mysterium iniquitatis) nella creazione a partire dal primo giorno di vita dell’uomo, però come qualcosa di estraneo all’intenzione e al progetto di Dio. Vai a. Sezioni di questa pagina. (Il Foglio, 26 aprile 2009). Gli sfugge, inoltre, che il suo irenismo indifferentista e relativista è stato già bollato da san Pio X, allorché deprecava quanti alla sua epoca si adoperavano per un “adattamento ai tempi in tutto, nel parlare, nello scrivere e nel predicare una carità senza fede, tenera assai per i miscredenti”, all’apparenza, ma in realtà priva di vera misericordia, perché spoglia di verità. I nomi, come acuti interpreti evidenziano, richiamano più dimensioni simboliche dell’essere umano, Adamo fatto di terra ed Eva come colei che dà la vita, di quanto siano nomi propri veri e propri. Francesco ha parlato invece delle parole cattive di Penninà – la realizzata e la potente – verso Anna – la sterile, la meschina –: Aggredire e disprezzare la persona più debole, perché straniera o disabile, è una «traccia del peccato originale» e dell’«opera di Satana». Le donne del quartiere le davano da mangiare, qualcuna anche qualche vestito. È la carezza di Dio sulle nostre piaghe, sui nostri sbagli, sui nostri peccati. Frattanto, a proposito di quei primi undici capitoli e delle conferenze ospitate dalle diocesi, mi è tornato in mente il capitolo V dell’enciclica Humani generis di Pio XII, che dedicandosi proprio a questo argomento risultò determinante – con la Mystici corporis e con la Divino afflante Spiritu – nella preparazione del Vaticano II a cui Bianchi continuamente si richiama: Come nelle scienze biologiche ed antropologiche, cosi pure in quelle storiche vi sono coloro che audacemente oltrepassano i limiti e le cautele stabilite dalla Chiesa. Quello stillicidio di “una volta si credeva… ma oggi invece ormai sappiamo”, inframmezzato di approssimazioni e imprecisioni (vuoi Freud, vuoi propagatio e la distinzione tra peccato originale originante e originato…) dice meno di uno spirito eversivo che di un cuore inquieto stretto dalla nostalgia di un’utopia – quella che tanti vissero nel primo post-concilio – di chi anche nella Chiesa voleva “al potere la fantasia”. Dicendo che il genere è, Questo è il livello in cui si colloca la comunicazione di verità che l’autore umano ha fatto propria e nel quale l’Autore per eccellenza ha depositato l’inesauribile verità contenuta nella Scrittura. https://www.tempi.it/perdoni-il-disturbo-santita-ma-enzo-bianchi-e-cattolico Enzo Bianchi rappresenta l’ala più progressista della Chiesa Cattolica. Come quando abbiamo un buon desiderio di fare un’opera buona, un’opera di carità, diciamo: “È lo Spirito Santo che mi ispira a fare questo”; quando noi ci accorgiamo che abbiamo dentro di noi questo desiderio di aggredire quello perché è debole, non dubitiamo: c’è il diavolo, lì. Rom 3, 23). Da parte nostra, nel pentimento siamo disposti a chiedere e a dare misericordia». Questo è il livello in cui si colloca la comunicazione di verità che l’autore umano ha fatto propria e nel quale l’Autore per eccellenza ha depositato l’inesauribile verità contenuta nella Scrittura. Sullo sfondo ultimo del “peccato del mondo”, c’è il «regno del peccato per la morte» (, Padre Marchesi non lo cita espressamente, ma, il sostantivo “propagazione” che usa nel secondo di questi due paragrafi è precisamente quello che si usa nel terzo anatematismo del Decreto Tridentino sul Peccato Originale, Piuttosto, è vero che la questione del traducianesimo – ossia di come possa il peccato dell’umanità primordiale trasmettersi agli altri uomini – appare compressa dalla scelta della traduzione latina che i Padri Tridentini adottarono per, E qui viene la questione della tradizione orientale, a cui tanto volentieri e tanto spesso Bianchi si richiama: è vero, sì, che il diavolo è stato ed è indagato a Oriente più nelle sue operazioni sull’anima dell’uomo che nella sua identità personale (i dottori orientali sono spesso maestri spirituali, non pensatori metafisici); è vero pure che – per la medesima ragione – fin dai tempi dei Padri in Oriente si pensa più ai peccati attuali dei singoli uomini che a quelli “trascendentali” dei protoplasti (innegabilmente l’espressione “, A questo proposito l’Autore, che si appoggia preferibilmente sui Padri greci, avrebbe potuto ricordare l’idea di immortalità preternaturale, un’ipotesi che significa tutt’altra cosa che una vita empiricamente prolungata, Il gesuita italiano cercava di valorizzare il lavoro del confratello francese, e così vorremmo noi oggi –. Nessun cenno da parte di Melloni al fatto che Enzo Bianchi avesse da tempo fatto dichiarazioni eretiche, del tipo che non c’è la vita eterna e dopo la morte tutto è finito, o che la Madonna non era vergine e Gesù è stato uomo, solo uomo, completamente uomo. Viveva da sola. In tutto il suo argomentare Bianchi annulla il concetto di Verità, affermando un relativismo pieno; sostiene la perfetta equivalenza tra fede e ateismo (“l’uomo può essere umanamente felice senza credere in Dio, così come può esserlo un credente”); nega di fatto in più passaggi, con linguaggio equivoco, ma chiaro, il primato petrino, a vantaggio del “primato del Vangelo”, e propone come unico riferimento del suo argomentare, da buon protestante, solo e soltanto la bibbia, la sua “lettura personale e diretta” (sic), etsi Ecclesia non daretur. Anche i gruppi cattolici l’hanno persa – o la stanno perdendo, per non essere pessimisti. Sei arrivato a parlare di viaggi sulla Luna, di alieni e di terra piatta. La necessità è teologica […]. Il Signore è presente e dà calore ai cuori, mostra vita, crea carismi di bontà e di carità che illuminano il mondo e sono per noi garanzia della bontà di Dio. Sgarbi: salvo da Papa Francesco quell'eretico di padre Bianchi Nessuno sta dicendo che Enzo Bianchi è eretico, ma è enciclopedicamente rilevante che alcuni teologi lo reputino eretico. Ottimismo mondano di cui il citato Bianchi costituisce uno degli esempi più solari, in quanto espressione di un tipo di cattolicesimo adulterato che ritiene che l’essenziale sia raggiungere una posizione condivisa, una mediazione, un punto di incontro, quale esso sia, tra la Verità di Cristo e le posizioni, anticristiche, del mondo. DON MINUTELLA: LO SCHIFO DEL NATALE ERETICO DI ENZO BIANCHI. Nei Tre saggi sulla teoria sessuale di Freud – che a quanto ne so sono l’opera in cui si esprime la teoria freudiana della libido – si parla di tre fasi infantili dello sviluppo della libido (orale, anale e genitale), le quali sono normalmente seguite da una fase di latenza e tornano poi nella pubertà come una nuova e definitiva fase genitale (che richiede di essere integrata olisticamente nella persona – aggiunge la rilettura personalistica): ma per quanto posso giudicare mai Freud ha scritto di queste “tre libidines”. Ma prima di vagliare ciò che Bianchi disse quella sera vorrei discutere di quanto ci è stato segnalato: oggi infatti ci stiamo occupando dei pensieri dell’ex Priore perché in Redazione abbiamo ricevuto la mail di un lettore che si è trovato ad essere un ascoltatore di quella conferenza, restandone un po’ spiazzato. La Chiesa di Cristo è la Chiesa della compassione, e questo inizia a casa. ENZO BIANCHI: UN ERETICO AD ARS. Al di là dei suoi incontestabili pregi letterari, l’opera del p. Martelet testimonia un lodevolissimo intento apologetico teso non solo a trasmettere l’insegnamento della Chiesa, ma anche ad aiutare i cristiani disorientati e i non cristiani a comprendere e ad accettare un dogma che può sembrare uno “scandalo” per una mentalità scientifica. Ora, questo non è vero, ma è un tema – quello del peccato originale – […] che ha avuto effettivamente una interpretazione diversa: oggi il Magistero stesso della Chiesa non sostiene più il peccato originale come era stato capito nell’Occidente a causa di un’accentuazione della dottrina che ne fece sant’Agostino. Veramente Noi sappiamo che la maggioranza dei dottori cattolici, dei cui studi raccolgono i frutti gli Atenei, i Seminari e i Collegi dei religiosi, sono lontani da quegli errori che apertamente o di nascosto oggi vengono divulgati, sia per smania di novità, sia anche per una non moderata intenzione di apostolato. Essi insegnano il contrario di quello che abbiamo ascoltato nel Discorso della Montagna. Cosa vogliono ascoltare i giovani d'oggi? Il cattolicesimo che Bianchi vorrebbe è invece insignificante e inesistente sul piano culturale e politico, e finisce addirittura per delineare una religiosità amorfa, astratta, spiritualista, che è lontanissima dall’idea originaria del cattolicesimo. Enzo Bianchi sarebbe uno degli esperti più ascoltati in liturgia se fosse "eretico"? Marchesi prosegue richiamando la profondità del, Quando la Scrittura afferma: «Dio non ha creato la morte», Egli «ha creato l’uomo per l’immortalità» (, Per san Paolo questa morte è il sintomo primordiale della propagazione della colpa originale attraverso il genere umano. Umilta' che non vedo in questo ridicolo articolo. Fraternità tra persone di ogni nazione e cultura. Ancora, quando penso a questo, penso: «Ma quanta malvagità anche nei bambini! Il Vaticano pubblica un nuovo libro che riduce il “peccato di Sodoma” a “mancanza di ospitalità”S.P. Nella colonna di destra vi sono vaccini NON etici, in quella di sinistra vaccini etici. Il grande Concilio ecumenico era inaugurato: eravamo sicuri che doveva venire una nuova primavera nella Chiesa, una nuova Pentecoste, una nuova presenza forte della grazia liberatrice del Vangelo. Il linguaggio simbolico della Bibbia ci dice che prima di allontanarli dal giardino dell’Eden, Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelle e li vestì (cfr Gn 3, 21). Nello specifico Genesi utilizza il linguaggio del mito per veicolare un tipo di verità che richiede sì forma narrativa, ma non una cronaca storiografica. E non è un argomento cogente l’affermare che gli ebrei leggono i medesimi capitoli con tutt’altra intenzione: il canone ebraico è più breve dello stesso Antico Testamento cristiano, si presenta con una disposizione interna differente e rispondente a un distinto scopo comunicativo – con degli orizzonti ermeneutici tanto distanti come ci si potrebbe stupire della distanza su singoli testi? “Dio non potrebbe rivelare in visione o in locuzione eventi ignoti ed inaccessibili?”, ecco l’obiezione. Dicendo “devono” intendo che la necessità che siano esistiti Adamo ed Eva è teologica. In questo senso senz’altro esistono, ma non soltanto. Questo gesto di tenerezza significa che anche nelle dolorose conseguenze del nostro peccato, Dio non vuole che rimaniamo nudi e abbandonati al nostro destino di peccatori. Egli dice invece, e più volte, che «al diavolo, Sul “maschilismo nella Genesi” mi pare che si faccia molto rumore per nulla: da un lato è fin troppo evidente che il, Le rimanenti due questioni – che s’intersecano a vicenda – trovano risposta da un lato nella comprensione di cosa sia il “mito eziologico” nella prospettiva rahneriana esposta sopra da Lusetti; dall’altro nella raffinatezza della dottrina cattolica elaborata nella fucina ipponense di Agostino (non uno che si possa snobbare alla leggera) e poi in quelle dei concili di Orange e di Trento. Enzo Bianchi: «Coltivo la vita, il silenzio, la speranza» Il sole del primo mattino riscalda la terra gelata. Uno dei giochi che noi avevamo era: “andiamo a cercare la Angiolina per divertirci un po’”. Ma l’espressione tridentina, di cui meglio avrebbe dovuto tener | conto, non afferma affatto ciò; al contrario è significativa proprio la sua riservatezza su questo punto. Credo che sia una delle tracce del peccato originale, perché questo — aggredire il debole — è stato l’ufficio di Satana dall’inizio: lo ha fatto con Gesù e lo fa con noi, con le nostre debolezze. I bambini, i ragazzi… Questo significa che c’è qualcosa dentro di noi che ci porta a questo, all’aggressione del debole. Posta la sensatezza e la legittimità di questa domanda, purché si tenga presente la posizione da cui è posta, resta da rispondere. Il principio guida, che fu indicato da Giovanni XXIII, fu quello di utilizzare, rispetto alla “severità” del passato, la “medicina della misericordia”. “Quando la Chiesa, scriveva parecchi anni fa il Cardinal Journet al cardinal Siri, prenderà coscienza sino a che punto lo spirito del mondo è penetrato dentro essa, si spaventerà”. Prendersela con il più debole!». E padre Bianchi, anzi Enzo (come chiede lui di essere chiamato), secco: «Siamo una società bugiarda. Ma Dio ci ama come siamo e vuole portarci avanti con questo progetto, e la donna è quella più forte che porta avanti questo progetto. E imparare un po’ della compassione di Gesù per questa umanità, a cui il Vangelo andrebbe dato puro. Io ricordo — questo succede anche tra i bambini — da bambino, avrò avuto sette anni: nel quartiere c’era una donna, sola, un po’ mattocca. Johan Bonny, vescovo di Anversa (Belgio), ha suggerito di creare “un rito alternativo” che consenta la benedizione in Chiesa delle coppie omosessuali, dei divorziati risposati e dei conviventi. Lo scisma, la condanna, la cattiveria, l’accanimento, la sopravvalutazione di sé, la denuncia dell’eresia: si direbbe che il Santo Padre sia ben informato dello stato di salute della blogosfera cattolica, e dato che queste parole le ha pronunciate a Panama viene da pensare che non si tratti di problemi solo italiani (il che suona consolatorio anche se non lo è). Bianchi dice infatti: «Non esiste un peccato originale, esistono molti peccati originali». E nella prima omelia di quest’anno a Santa Marta, commentando il passo biblico di Elkanà con le due mogli Anna e Penninà, il Papa non ha perso tempo a criticare l’istituto della poligamia e a ipotizzare una Bibbia segnata dalla poliandria (abbiamo una sola Bibbia: quella che abbiamo); neppure ha tergiversato sull’amore sincero e tenero di Elkanà per Anna, la quale pure non gli aveva dato figli. Essi rappresentano ogni essere umano nella forma in un certo senso più pura, ideale, di esseri appena usciti dalle mani del Creatore. So solo che non avendo mai avuto voglia di lavorare, si è autoproclamato "priore" di una comunità finto religiosa, che sembra più un resort di lusso per ricchi annoiati. Bianchi dice infatti: «Non esiste un peccato originale, esistono molti peccati originali». Noi lo facciamo con gli altri. Questo brano magistrale mi sembra possa essere utile per far fronte anche oggi a questo ottimismo mondano, che nasce all’interno del mondo cattolico, e che si presenta con alcune caratteristiche costanti: la condanna più o meno aspra delle decisioni e della pastorale della Chiesa del passato; il ripudio della Tradizione e il tentativo di presentare il Vaticano II come una sorta di nuova Pentecoste, di vero e proprio atto di nascita della cosiddetta “Chiesa conciliare”. Caro Pierpaolo, dimostri quello che dice confrontando le stupidaggini che dice Bianchi con il Magistero della Chiesa Cattolica e vedrà che sono opposti. Credo sia molto importante aver coscienza che una costante esposizione mediatica pubblica non sia consona a uno stile di vita semplice essenziale umile.Paolo. Dio ha fatto buona ogni cosa, e molto buona la prima coppia di esseri umani, in cui sono contenuti tutti gli esseri umani attraverso l’espediente della genealogia. Anche nei mezzi di comunicazione cattolici, la compassione non c’è. Due sono le fondamentali dimensioni della verità che Genesi ci trasmette. Quindi le narrazioni popolari inserite nelle Sacre Scritture non possono affatto essere poste sullo stesso piano delle mitologie o simili, le quali sono frutto più di un’accesa fantasia che di quell’amore alla verità e alla semplicità che risalta talmente nei Libri Sacri, anche del Vecchio Testamento, da dover affermare che i nostri agiografi son palesemente superiori agli antichi scrittori profani. Infatti è lecito pensare che la morte, intesa come il termine dello, Marchesi mosse poi a Martelet una critica armata coi ferri dell’esistenzialismo novecentesco di matrice heideggeriana: non si può distinguere morte biologica da morte spirituale come se la morte dell’uomo, anche in natura, non fosse già sempre un evento spirituale. Chi posta commenti o chiede e ottiene la pubblicazione - che è sempre intesa come gratuita se non diversamente concordato per iscritto - di propri articoli accetta implicitamente questa clausola. Uno dei rimproveri che viene fatto sovente alla Chiesa attuale, alla Chiesa di Papa Francesco, è quello di non riconoscere la dottrina del peccato originale. Partendo da esse possiamo giungere a comprendere la risposta iniziale (, Del resto non è onesto attribuire a Bianchi ciò che Bianchi non dice: non mi pare, ad esempio, che si riscontri nelle sue dichiarazioni l’affermazione secondo cui il diavolo non esisterebbe. HERETIC CHRISTMAS OF ENZO WHITE. Già dalla contrapposizione fra “tradizionalisti” e “quelli che cercano di respirare il rinnovamento teologico e spirituale del Vaticano II” veniamo proiettati in uno scenario così manicheo e così ideologicamente schierato che un film western non sarebbe molto diverso: non esiste poi “la Chiesa attuale, la Chiesa di Papa Francesco”, e difatti tutta la conferenza di Bianchi si svolse quella sera sulla falsariga di un famoso saggio di Gustave Martelet del 1986.