dell’autoritratto di Vittorio Alfieri (Rime, CLXVII, Sublime specchio di veraci detti), il quale per primo attraverso la forma del sonetto autoritratto ha espresso l’ansia preromantica di una definizione di sé. Foscolo, Ugo - Autoritratto Appunto di italiano con analisi del testo svolta della poesia-autoritratto di Ugo Foscolo "Solcata ho fronte" divisa in punti. Testo, parafrasi e significato del sonetto realizzato a imitazione di quello dell'Alfieri. Il ritratto fisico di Alfieri è contenuto nelle due quartine, mentre quello di Foscolo solo nei primi 5 vv. Autoritratto di Alfieri e Autoritratto di Foscolo. Segnala contenuti inappropriati. I primi esperimenti poetici risentono di moduli arcadici, di cui però Foscolo si liberò presto per ispirarsi a nuovi maestri, in particolare Parini e Alfieri. di Bherenike. Ugo Foscolo in Poesie Con questo sonetto, composto probabilmente tra il 1801 e il 1802, Foscolo — sulla scia del modello alfieriano Sublime specchio di veraci detti e, non è da escludere, anche del coevo autoritratto di Manzoni Capel bruno, altafronte, occhio loquace— consegna una immagine di sé, e A :xm ! ' Salva Salva Autoritratto Foscolo Manzoni Alfieri 2 per dopo. Sublime specchio di veraci detti mostrami in corpo e in anima qual sono: capelli, or radi in fronte, e rossi pretti; lunga statura, e capo a terra prono; sottil persona in su due stinchi schietti; bianca pelle, occhi azzurri, aspetto buono; In questi sonetti si enfatizza il culto romantico per l'uomo eccezionale, tipico di questa fase. Rifacendosi proprio al sonetto alfieriano Ugo Foscolo (1778-1827) ci propone il suo “Autoritratto”, conosciuto come “Solcata ho la fronte” in cui è palese il culto per l’individuo eccezionale, narcisista e titanico proprio di tanta produzione romantica. 0% Il 0% ha trovato utile questo documento, Contrassegna questo documento come utile. Accanto a quello principale, nel sonetto si possono individuare altri motivi cari al Foscolo. Una sensibilità Il primo verso (Solcata ho fronte) contiene l’anagramma del nome di Foscolo (questa tecnica dell’anagramma è tipicamente netto datato 9 giugno 1786, poi preso a modello da Foscolo e da Manzoni. ; nelle due terzine di Alfieri e nei rimanenti 9 vv. 4 Tu sol mi ascolti, o solitario rivo, ove ogni notte amor seco mi mena, qui affido il pianto e i … … (208 punti) Con questo ritratto che Foscolo offre di sé, composto a imitazione di un altro famoso autoritratto, quello dell'Alfieri (Sublime specchio di veraci detti), il poeta ammette anche i suoi difetti, anzi si definisce ricco sia di vizi che di virtù, ma Foscolo fu tutt’altro che semplice: sue lingue mater-ne furono il noegreco e il dialetto veneziano, mentre l’italiano letterario dovette impararlo sui libri. Scarica in formato PDF o leggi online su Scribd. Ugo Foscolo - I sonetti PERCHÉ TACCIA Perché taccia il rumor di mia catena di lagrime, di speme, e di amor vivo, e di silenzio; ché pietà mi affrena se di lei parlo, o di lei penso e scrivo. Tema: Pubblicato nell’ottobre 1802 nel “Nuovo giornale dei letterati” di Pisa, il sonetto Autoritratto di Foscolo, tratto dalla raccolta "Poesie", sonetto VII, si presenta come una vera e propria descrizione che l'autore compie di se stesso, sia a livello fisico, sia a livello psicologico-morale. I sonetti di Alfieri e Foscolo sono l’autoritratto dei due poeti, di cui il primo è stato preso come modello per il secondo.