La Costituzione della Repubblica italiana, nel 1947 all’art. Basti pensare a quanto accadeva nell’antichità dove la menomazione fisica, era considerata fattore discriminante nell’integrazione sociale e quindi motivo, di emarginazione; i bambini con malformazioni fisiche venivano eliminati con, Ripercorrendo le principali tappe del percorso verso l’inclusione si è, iniziata, nel primo capitolo, a fare una disamina delle varie norme che , sia a, livello internazionale, sia a livello italiano, hanno permesso di vedere con, occhio diverso il disabile, l’alunno con handicap, bisognoso di attenzioni, speciali. Pedagogia Sperimentale. Questo complesso panorama interessa tutte le scuole, ed individua quelle che si potrebbero definire in generale come condizioni di svantaggio scolastico, o Bisogni Educativi Speciali ( Special Educational Needs secondo la definizione in uso in ambito internazionale). Come dice Don Milani: “La scuola ha un problema i ragazzi che perde. Affinché non sia tutto vano, lo scopo della scuola, e quindi il compito di noi insegnati, deve partire sin dai primi anni in cui il bambino con disabilità entra a scuola con un progetto di vita che deve accompagnarlo sino all’inserimento pieno nella società. I più recenti modelli teorici e le più aggiornate riflessioni in materia di inclusione partono dalla constatazione che le società occidentali si presentano come particolarmente complesse e ad elevato rischio di crisi sociali, economiche ed ambientali, per altro più preoccupanti di quelle proprie del secolo … La complessità delle classi necessita di più risorse, la co-docente di sostegno è una di queste risorse. Inclusione Scolastica degli Alunni con Disturbo dello Spettro Autistico Premessa Sono passati 33 anni dall’approvazione della legge 517 del 1977, che qualificava il contesto italiano come precursore a livello internazionale della “scuola di tutti”. livello di emancipazione sociale e culturale della società stessa. si dispone l’inserimento degli alunni con disabilità nelle classi normali, assicurando il trasporto, l’accesso agli edifici scolastici attraverso il. con disabilità, trova le sue basi fondanti su principi internazionali. Il modello ICF propone una classificazione di tipo bio-psico-sociale, di tipo funzionale piuttosto che meramente clinico. del 2012 si allarga l’insieme degli alunni che vengono presi in considerazione. Dunque la scelta italiana rispetto all’inclusione della disabilità nella scuola comune ha aperto la strada a tutte le altre forme di inclusione. (L’istruzione dell’obbligo deve avvenire nelle classi normali della scuola pubblica , salvi i casi in cui i soggetti siano affetti da gravi deficienze intellettive o da, menomazioni fisiche di tale gravità da impedire o rendere molto difficoltoso, l’apprendimento o l’inserimento nelle predette classi normali9. Questo livello, ottimale, integra dentro di sé inclusione e integrazione. Negli anni ’70, caratterizzati dalla contestazione, si mette sotto accusa la scelta di corsi separati e anche la scuola muove i primi passi verso un’apertura progressiva all’accoglienza. La co-docente, come tale, ha sviluppato azioni di potenziamento sia nei confronti degli alunni che dei docenti. Si presenta inoltre l’orientamento attuale nella concezione della disabilità, legato ad un “modello sociale”, che interpreta la condizione del soggetto disabile come il prodotto fra il livello di funzionamento della persona e il contesto sociale di vita, così come definito dall’ICF (International Classification of Functioning). Attraverso l’analisi dell’esperienza in atto nella scuola Oliver Twist di Como, l’articolo evidenzia quali siano gli elementi distintivi di buone prassi inclusive che, muovendo dall’integrazione dei ragazzi disabili, portano al raggiungimento del successo formativo di tutti. BES è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o istruzionale. In questi ultimi anni il tradizionale vocabolo “integrazione” è stato gradualmente sostituito, a livello internazionale, nei documenti e nei discorsi ufficiali ed informali, da quello di “inclusione”. My tasks include: adapting texts, simplifying comprehension, producing documents PDF, PEI, PDP (ICF classification), mediation and assisting teachers as co-teacher. Ognuno secondo le sue capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni! Questa scelta si poggia su una grande varietà di, Esempi sono la Spagna, l’Italia, il Portogallo, la Svezia, l’Islanda, la, La seconda (approccio multi-direzionale) riguarda i paesi che presentano, una molteplicità di approcci in materia di integrazione. A tale scopo, il Gruppo dovrà … È una scuola che sa rispondere adeguatamente a tutte le diversità individuali di tutti gli alunni non soltanto a quelle degli alunni disabili o con BES, una scuola che non pone barriere, anzi valorizza le differenze individuali di ognuno e facilita la partecipazione sociale e l’apprendimento; una scuola fattore di promozione sociale, davvero attenta alle caratteristiche individuali, sia nel caso delle difficoltà che nel caso della variabilità “normale” ed eccezionale. La legge 517 del 4 agosto 1977 rappresenta una pietra miliare nella storia della scuola italiana, vengono abolite le scuole speciali e determinata l’integrazione nelle classi comuni degli alunni disabili. scolastica e sociale p. 104 3.1.1. può pensare al concetto di bisogno non tanto come ad una mancanza, privazione o deficienza, in se negativa, ma come ad una situazione di, dipendenza (interdipendenza) della persona dai suoi ecosistemi, relazione che, ,(se tutto va bene) porta alla persona che cresce alimenti positivi per il suo, È importante notare come molto diversi siano i soggetti a cui ci si riferisce. visibile e la cui radice è presente anche nel verbo spectare (osservare, In Biologia, dove il termine speciale è molto usato, esso sta ad indicare, una categoria che rappresenta l’unità fondamentale di un sistema di, classificazione, all’interno della quale si colloca qualcosa di straordinario, di, eccezionale che appunto si rende particolarmente visibile all’occhio, Questo fa pensare che speciale è ciò che si fa osservare per il suo particolare, Nel considerare “ speciale” ciò che si fa osservare per il suo particolare, aspetto , che merita una “speciale” attenzione, bisogna stare attenti a non, riproporre, in altre forme, classificazioni piuttosto discriminanti che da tempo. Partendo dal PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), passando per il PAI (Piano Annuale per l’Inclusione) attraverso il GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) la scuola è chiamata a progettare forme di didattica inclusiva per tutti gli studenti e per quelli con bisogni speciali in particolare.Secondo questi parametri la scuola diventa … Progetto di vita, Trento, Erickson, Ianes D., Canevaro A., Orizzonte inclusione, Trento, Erickson, 2015, Morin E., Il metodo, vol. Ai distur i speifi i dell’apprendimento si asso iano frequentemente il distur o speifi o del LINGUAGGIO e altri disturbi quali: MEMORIA (a breve termine, di lavoro e a lungo termine), DISPRASSIA, DISNOMIA, … È chiaro che se si parte dall’evidente diversità di ogni allievo, la didattica tradizionale non può essere più utilizzata. 43 della legge 5 febbraio 1992, (Sarà facilitata, inoltre, la frequenza degli invalidi e mutilati civili alle. Il funzionamento dei CTS è definito con le azioni 4 e 5 del progetto, tra Con due insegnanti la classe ha potuto essere facilmente divisa in gruppi e sottogruppi, non è più un monolite inattaccabile, si è potuto essere più vicini agli alunni, sia in senso didattico che psicologico, si sono rotte le barriere dell’aula, conquistando contesti facilitanti, si è riusciti meglio anche a intervenire sulle problematiche comportamentali in modo più preventivo o almeno più precoce, il gruppo classe ha fatto meno paura, ed è stato più gestibile. Dal corpo docente alla squadra di classe. interessati a rendere reale l’inclusione scolastica. Partiamo da una definizione di Terzi … Il funzionamento intellettivo limite viene. AA.VV., Dislessia e altri DSA a scuola Erickson 2013, Tale categoria riguarda gli studenti con disabilità fisica, psichica o, sensoriale ( per esempio non udenti, non vedenti, affetti da disturbi dello. Assemblea generale delle Nazioni Unite 20 novembre, loro piena ed eguale partecipazione all’istruzione e alla vita della, “Gli Stati Parti assicureranno che le persone con disabilità possano avere. D.L. Le idee, Raffaello Cortina, Milano, 2008, Recalcati M. , L’ora di lezione, Torino, Einaudi, 2014, Giacomo Cutrera, Vicepresidente dell’AID-Associazione Italiana Dislessia https://sites.google.com/site/giacomocutrera/slide-6. Facile l’equazione che porta a voler individuare un suo spazio fisico all’interno del contesto scolastico per poi affidare all’insegnante di sostegno e al contatto più o meno frequente con i compagni una condizione di “vivibilità” del diverso all’interno della scuola. L’osservazione ha permesso di raccogliere informazioni precise per individuare punti di forza e di debolezza degli alunni al fine di progettare un percorso personalizzato adeguato alle effettive necessità di ciascuno e del contesto classe. riflessione sull’inclusione introducendo il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES), seguita dalla relativa circolare ministeriale applicativa n. 8 del 6 marzo 2013, hanno dato inizio, ad un difficile, ma ormai inevitabile, processo di cambiamento dell’organizzazione della scuola italiana. ritardi, sia all’orientamento professionale dell’educazione integrata;  fare attenzione affinchè, nel contesto di un cambiamento di sistema, la, formazione degli insegnanti, iniziale o durante l’incarico, tratti delle esigenze, educative speciali nelle scuole di integrazione”4,  Se da una parte in Italia si sono fatti notevoli passi avanti per quanto, riguarda l’integrazione , possiamo dire che non in tutti i paesi europei il. questo lavoro di tesi è analizzare il ruolo dell'educatore che opera per il servizio di assistenza scolastica a Como, mettendolo in relazione con gli altri soggetti presenti in classe e affrontando la problematica dell'integrazione scolastica dell'alunno disabile all'interno del gruppo classe. “Immaginiamo che la classe sia una scatola piena di chiodi dove, casualmente, sono finite delle viti. Se la legge 118/71 si limitava esclusivamente al principio dell’inserimento, è con la legge 517/77 che si diede avvio all’attuazione del principio, dell’integrazione. Si tratta di un paradigma “assimilazionista”, fondato sull’adattamento del “diverso” ad un’organizzazione scolastica strutturata essenzialmente in funzione degli alunni “normali”, dove la progettazione per gli alunni “diversi” riveste ancora un ruolo residuale. La Direttiva 27 dicembre 2012: “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e organizzazioni territoriali per l’inclusione scolastica”, sottolinea il fatto che in ogni classe sono presenti alunni che richiedono una speciale attenzione per una serie di ragioni che non si esauriscono nella presenza esplicita di deficit che diano luogo ad una certificazione ai sensi della L. 104/92. Le classi differenziali non possono avere più di 15 alunni. Sono liberamente consultabili l'abstract e le prime 10 pagine dell'introduzione. La didattica necessariamente si trasforma in didattica personalizzata adattandosi ai bisogni di ciascuno. L’organizzazione precede ed è prevalente rispetto all’attuazione. Per lunghi anni in Italia e in altri paesi esteri alle persone con handicap è, stata riservata una marginalità totale , concretizzata in forme di esclusione ed, L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha comunque mostrato nel tempo, sempre molta attenzione ai diritti delle persone con disabilità. Previo consenso informato della famiglia il gruppo Asl stila il Profilo, Descrittivo di Funzionamento dell’alunno, al fine di avviare il processo di, inclusione scolastica con l’assegnazione delle ore di sostegno da parte, Lo strumento per la definizione del percorso scolastico è, per questa, categoria, il PEI che viene steso dal Consiglio di Classe in collaborazione con, la famiglia e con il referente ASL. ", Copyright © 2021 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved, Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi di scienze gastronomiche. Il modello bio-psico-sociale prende in considerazione i molteplici aspetti di una persona, correlando la condizione di salute e il suo contesto, pervenendo ad una definizione di disabilità come “una determinata condizione di salute in un ambiente sfavorevole”. Danimarca, la Francia, l’Irlanda, il Lussemburgo, l’Austria, la Finlandia, l’Inghilterra, la Lituania, il Liechtenstein, la Repubblica Ceca, l’Estonia, la, La terza ( approccio bidirezionale) riguarda i paesi che prevedono due, distinti sistemi educativi. Amorevolezza ed empatia, a volte, sono state l’unico modo per attivare condizioni e dinamiche di apprendimento altrimenti inceppate o congelate e di riaccendere la motivazione.