La laicità rifiuta pertanto qualunque forma (palese od occulta) di imposizione dogmatica e la pretesa di determinare le proprie scelte morali ed etiche al di fuori di una critica o un dibattito. Quest'indipendenza dalla religione si traduce, almeno in occidente, come indipendenza dal cristianesimo e dai suoi valori. Alla ieratica superiorità papale, ribadita da Bonifacio VIII con la bolla Unam Sanctam, si opposero dei tentativi di conciliazione, come il De Monarchia di Dante Alighieri, che vedeva in Dio la superiore fonte di qualsiasi diritto e auspicava energicamente la separazione dei poteri temporali e spirituali, o come gli studi di Pierre Dubois e Guglielmo di Nogaret, che teorizzavano l'autonomia del potere regio da qualsiasi altro potere, sia religioso, sia extraterritoriale (come l'Impero rispetto ai singoli monarchi europei). Ma, nel linguaggio moderno, per morale laica s'intende una morale “non confessionale”, che non faccia riferimento a nessuna forma di teologia morale. La possibilità o meno di fare riferimento nelle dichiarazioni ufficiali alla fede religiosa eventualmente professata. moralménte, con moralità, in modo tale da non offendere i principî etici dominanti: agire, comportarsi moralmente; dal punto di vista della morale: il tuo comportamento è moralmente riprovevole. ), da cui nasce la determinazione dei doveri relativi alla particolare funzione svolta dall’individuo in seno alla società. Il problema della laicità dello Stato sorge storicamente col cristianesimo in riferimento al comandamento di Gesù: «Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».[1]. laïkós ovvero "del popolo" quindi che vive tra il popolo secolare non ecclesiastico. c. L’insegnamento pratico che deve trarsi dalla lettura di una favola; anche la frase che lo enuncia alla fine di essa, secondo una tradizione che risale alle favole attribuite a Esopo (introdotta in esse con la formula ὁ μῦϑος δηλοῖ ... «la favola insegna ...», in lat. moralis, der. In sintesi l’etica, se viene associata alla comunità, definisce la morale comune che l’individuo dovrebbe in ogni caso seguire. Laico: Che non fa parte del clero. Meglio evitare il dibattito. In partic., filosofia m., la parte della filosofia che ha per suo oggetto l’azione e il comportamento dell’uomo, ne analizza i modi, le condizioni e i fini, spesso in relazione a leggi, principî o norme m. a cui tale comportamento si attiene o dovrebbe attenersi (in questo sign. Innanzitutto per " laica " si intende una morale che deriva dalla coscienza. In senso morale indica l'apertura, da parte dell'individuo, a punti di vista svincolati dall'autorità religiosa ritenuta depositaria di un diritto divino, ma non necessariamente contrari ad essa. PERSONA LAICA: SIGNIFICATO. La morale laica non è un sistema di valori contrapposto ad un altro, ma è la dimensione della libertà, ovvero il regno della libertà nella reciprocità delle libertà. MARlTAIN, Nove lezioni sulle prime nozioni della filosofia morale, Massimo, Milano 1996, p. 78. moralis, der. fabula docet: v. fabula): se vogliamo trarre la m., da un discorso, da un’esperienza vissuta; la m. della favola, anche in frasi scherz. 3. s. m. a. Insieme delle manifestazioni della vita intellettuale e psichica, in contrapp. Quasi tutte le monarchie ricevevano il diritto a governare dal papa stesso, diritto riconosciuto formalmente dalla dinastia franca. Poiché, inoltre, le querelle sulla laicità sorgono quasi esclusivamente su temi di etica, e non riguardo interventi delle varie confessioni religiose su questioni sociali, si vedano etica e secolarizzazione dell'etica. Moralia), titolo convenzionale delle opere minori di Plutarco; Lettere m. a Lucilio, di Seneca; Operette m., del Leopardi. I laicisti, secondo questo uso del termine, vorrebbero escludere dalle scelte pubbliche, e a volte dal dibattito pubblico, argomenti di origine confessionale, o argomenti difesi da esponenti ufficiali delle confessioni religiose. Il progredire della società e, soprattutto, delle nuove tecnologie attribuiscono all’uomo la possibilità di intervenire sull’evolversi dello studio e dell’ambiente. [dal lat. Ora, annuncia il ministro dell’Istruzione Vincent Peillon, dovrebbe arrivare anche in Francia. Fu Kant che pervenne alla fine del 700, a dare compiuta affermazione alla morale laica. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 16 set 2020 alle 08:14. - ■ agg. In altri termini come osserva Papa Benedetto XVI “si parla di pensiero laico, di morale laica, di scienza laica, di politica laica. Bioetica e questioni bioetiche. Laica, non atea L’insegnamento della morale laica nelle scuole è già una realtà in diversi paesi d’Europa. È la sintesi di un percorso storico-culturale lungo ma che si è espresso maggiormente solo negli ultimi due secoli.L’espressione giustizia sociale si sente spesso nei dibattiti politici ma cos’è e cosa significa nessuno lo spiega mai. Il dibattito sulla laicità, in Italia, è ancora attuale attorno alla regolamentazione di alcuni temi importanti, tra i quali: Secondo una interpretazione ancora più laicista inoltre, pur non essendo un tema di stretta attualità, la laicità dello Stato è in discussione ogni volta che una norma o una legge viene in qualche modo influenzata da convinzioni morali, e non solo religiose. Tale uso è semanticamente scorretto, in quanto laico ha significato di svincolato dall'autorità confessionale, ma non inficia la pratica di una particolare credenza religiosa. : certezza m., che nasce non tanto da prove di fatto o da evidenza teoretica quanto da intima convinzione, e può divenire principio di azione; e analogam. San Agustín pensaba en función de estos tres términos la naturaleza del bien. Bioetica, un viaggio tra visione laica e visione cattolica. Definizione e significato del termine morale In altri termini come osserva Papa Benedetto XVI “si parla di pensiero laico, di morale laica, di scienza laica, di politica laica. d. Nel linguaggio giur., ente m., corpo m., persona m., denominazioni che apparivano nella codificazione civile italiana del 1865 per designare la persona giuridica; assenti nella codificazione attuale, permangono solo in alcune leggi speciali (l’espressione persona m. figura nel Codex juris canonici del 1985, can. Con Marsilio da Padova e Guglielmo da Ockham si ebbero i fondamenti del potere statale inteso in senso moderno[2]. Un passo avanti fu compiuto all'epoca immediatamente successiva dell'imperatore Ludovico il Bavaro, che ripudiò l'autorità papale facendosi incoronare a Roma non già da un suo vicario, ma da un senatore laico, quello Sciarra Colonna che aveva umiliato il defunto papa Bonifacio ad Anagni. L’etica si sofferma sul senso dell’esistere dell’uomo, sul suo significato profondo etico-esistenziale, sulla vita di ogni singolo individuo e dell’universo che lo circonda. 8) né in una legge morale naturale, 9) né in una legge eterna di Dio, 10) né in precetti etici assoluti capaci di fungere da fondamento oggettivo o immutabile dei nostri comportamenti . e. Senso m., nella prevalente tradizione esegetica medievale, uno dei quattro modi d’interpretazione della Bibbia; gli altri sono: letterale, allegorico, anagogico. La parola laicità, in senso politico e sociale, denota la rivendicazione, da parte di un individuo o di una entità collettiva, dell'autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui. Tali articoli non trovano una corrispondente formulazione nella legislazione di tutti gli altri paesi europei. Pertanto l'interesse della neutralità dello Stato è al di sopra di qualsiasi fede o confessione religiosa, un esempio è l'esposizione di simboli religiosi in luoghi pubblici. a teoretico ed è usato anche come s. f., la morale); teologia m., la parte della teologia cristiana (contrapp. dell’espressione, v. più avanti, al n. 1 e); coscienza m., consapevolezza del valore morale del proprio agire, anche come principio dell’operare; persona m., l’uomo in quanto capace di discernere e di operare bene o male; qualità m.; perfezione m.; indifferenza m., mancanza di senso morale. Premessa: Il Catechismo della Chiesa Cattolica, che ho approvato lo scorso 25 giugno e di cui oggi ordino la pubblicazione in virtù dell’autorità apostolica, è un’esposizione della fede della Chiesa e della dottrina cattolica, attestate o … Si dice anche talvolta di cosa che è nella coscienza di tutti (o soltanto nell’opinione di chi parla), anche se non corrisponde a una realtà di diritto; così nelle frasi: Milano è la capitale m. d’Italia; il vincitore m. di una gara, l’atleta che avrebbe meritato di vincerla, e che ha perduto solo per circostanze sfortunate. a immorale e amorale). La laicità, per estensione, si configura anche come assenza di un'ideologia dominante nell'opera di governo di uno Stato, e come equidistanza dalle diverse posizioni religiose ed ideologiche presenti, quindi senza principi in base ai quali determinare il proprio agire. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta una scelta consapevole tra azioni ugualmente possibili, ma alle quali compete o si attribuisce valore diverso o opposto (bene e male, giusto e ingiusto); libertà m., capacità di scegliere e operare, assumendosene in coscienza la responsabilità (responsabilità m.), in accordo con principî ritenuti di valore universale o contro di essi; senso m., la capacità di distinguere ciò che è bene da ciò che è male, ritenuta presente in misura maggiore o minore in ogni uomo, innata oppure acquisita con l’educazione e l’esperienza (per altro sign. ἠ ϑικός, der. Riferito a persona, che agisce secondo una legge morale (contrapp. Ma la coscienza si è venuta formando attraverso i secoli in base al messaggio cristiano per cui la morale non può essere laica. Giustizia sociale, è la realizzazione del diritto e insieme della società. In quest'ottica lo Stato e le confessioni sono considerati ambiti completamente separati. di mos moris "costume"]. È quella che ha una visione ottimistica dell'uomo, visto come capace di compiere un cammino costruttivo e di esserne protagonista. Si confonde inoltre spesso la laicità con una posizione morale. Negli ultimi anni il termine "laico" viene utilizzato per indicare un generico agnostico o ateo. Molti studiosi hanno allora posto il problema della regolamentazione dello sviluppo degli studi scientifici sia in fase di ricerca sia in quella di utilizzo. [di persona, comportamento, ecc., che rispetta i princìpi ritenuti... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Lo Stato laico deve prodigarsi perché nessuna parte della società prevarichi su un'altra, anche se minoritaria, per ragioni ideologiche. La posizione laica viene spesso confusa con una posizione antireligiosa, spesso chiamata anche laicista. 1. Secondo tale interpretazione infatti, uno Stato laico è agnostico, dove le religioni, le ideologie o la morale di una parte anche maggioritaria della popolazione non devono influire sulla società nel suo complesso, ma hanno valore solo per le persone, e al limite per le comunità formate da quelle persone che credono in una certa religione, in una certa ideologia o in una certa morale. La Bioetica tra scienza e morale Maria Grazia Sandrini 1. Laico è, in questo senso, chi ritiene di poter e dovere garantire incondizionatamente la propria e l'altrui libertà di scelta e di azione, particolarmente in ambito politico, rispetto a chi, invece, ritiene di dover limitare la propria libertà secondo gli ammaestramenti dell'autorità di un credo religioso. ἠϑικός, der. il termine è contrapp. In altro senso laico è chi impone agli altri la propria visione agnostica della realtà. Durante la lotta per le investiture si pose il problema dei rapporti gerarchici tra papato e Sacro romano impero, una questione che si ripropose costantemente ogni qual volta salivano sul soglio imperiale personaggi di spicco quali Federico Barbarossa o Federico II. L'etica, o filosofia morale, invece è la dottrina filosofica che ha per oggetto queste regole e questi valori e unisce un aspetto descrittivo, della condotta morale e dei valori di fatto a cui si ispira, a un aspetto normativo con l'indicazione dei valori e dei criteri che dovrebbero essere seguiti. La maggiore o minore laicità di uno Stato può essere pertanto valutata sulla base del rispetto dei seguenti criteri: È quella che crede nell'uomo come valore positivo e quindi nella sua capacità di autodeterminarsi, sulla base dei principi illuministici della libertà, del rispetto, della tolleranza e della fratellanza. Nel suo ultimo volume riprende e amplia questa tesi: «Il fatto più significativo è lo sganciamento della morale e dell’autorità dello stato da qualsiasi allusione a un significato ultimo. impossibilità m., di agire in un dato modo; obbligo m., sentito interiormente e non imposto da altri; scienze m., le scienze filosofiche, giuridiche e storiche, in quanto distinte dalle scienze fisiche e matematiche (classe di scienze m., in accademie); forza m. (opposto a forza fisica), forza del carattere; autorità m., determinata da stima, affetto, prestigio personale; soddisfazione m.; sofferenze m., dell’animo, non del corpo; violenza m.; pressione m.; aiuto m., che consiste in assistenza affettuosa e consiglio, senza soccorsi economici o altrimenti concreti; schiaffo m., atto che costituisce un’umiliazione, un’offesa all’altrui dignità. Nel significato originario del termine, ancora utilizzato in ambito religioso, il laico è un fedele della religione non ordinato sacerdote o non appartenente a congregazioni religiose. Etimologicamente il termine laico deriva dal gr. Queste confusioni rendono difficile formulare i problemi sulla fine della vita che sono al centro di molti dei dibattiti attuali. 2. a. Con uso assol. La educación moral inculca los hábitos de pensar y actuar que ayudan a las personas a convivir y trabajar juntas como familia, amigos, vecinos, comunidades y naciones. Tale scelta di condotta si pone nel solco delle idee rivoluzionarie francesi, costituendosi come un rifiuto dei principi etici e morali fondati sul diritto naturale. Da alcuni anni vedo (e sento) ” é un problema etico e morale” ecc. Io ipotizzo che si dia (per distinguerli) a “etico” un significato di tipo deontologico, mentre “morale” rimane ad … Nessuna formula o definizione, però, potrà portare a identificare ciò che è giusto o sbagliato, valido per tutti gli individui di ogni tempo e luog… (che implica la considerazione di una morale universalmente valida): cosa contraria alla m.; gente senza m., amorale; le norme, i principî, i dettami della morale. Etiche a confronto: cattolica vs. laica. La religione è ormai in I. Kant appendice, e non più fondamento, della morale: la religione nei limiti della semplice ragione diventa la conoscenza dei nostri doveri come comandi divini. Ad esempio, nel caso di un regime totalitario, definire lo Stato come "laico" è un errore, in quanto in esso vi è posto solo per l'ideologia ufficiale e l'ideologia non ha l'imparzialità dell'atteggiamento veramente laico. In questo caso si registra la proposta di introdurre anche l'insegnamento di altre culture religiose. e s. f. e m. [dal lat. L'abuso del termine in sede politica, in funzione di sinonimo perfettamente sovrapponibile ad "anticlericale" o "ateo", ha generato l'utilizzo del termine spregiativo "laicista", con un significato simile e opposto all'uso del termine spregiativo "clericale" per indicare persone che si autodefiniscono "laiche" e si comportano come anticlericali. In quegli anni si svilupparono gli studi giuridico-filosofici che, nella speranza di ricomporre la frattura tra potere politico-temporale e potere spirituale, teorizzavano il rapporto da tenere tra questi. In altri termini: la democrazia non può essere usata per negare i diritti delle minoranze. a immorale): un libro m., scritto con fine m., con intenti m.; un racconto, uno spettacolo m.; anche con valore neutro: non è m. che tu agisca così. b. Stato d’animo, disposizione psicologica a reagire in modo positivo o negativo ai diversi avvenimenti della vita quotidiana: esser giù di m.; deprimere il m. di qualcuno; avere il m. a terra; rialzare, tener su, tenere alto il m. di qualcuno; il m. delle truppe era altissimo. ◆ Avv. Morale: Che riguarda la vita pratica considerata nel suo atto fondamentale di scelta tra bene e male, giusto e ingiusto SIN etico. Spesso le decisioni vengono assunte più per conformi… 8) né in una legge morale naturale, 9) né in una legge eterna di Dio, 10) né in precetti etici assoluti capaci di fungere da fondamento oggettivo o immutabile dei nostri comportamenti. In realtà la laicità non detta linee di condotta morale, ma è un principio agnostico che le rifiuta, pretendendo che posizioni diverse talora inconciliabili, in particolari diverse posizioni morali e religiose, possano convivere. - se stai chiedendo quali sono i fondamenti della morale laica, quali cioè i principi fondanti, la risposta è che questi variano da sistema a sistema. La natura del bene, a cargo de G. Reale, Rusconi, Milano 1995. c. Con valore limitativo, di cosa che si riferisce al mondo dello spirito, in varie espressioni in cui si contrappone per lo più a materiale, talvolta a logico, intellettuale, ecc. La possibilità di avvalersi o meno dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche. In questa tipologia rientra ad esempio, almeno in parte, qualche articolo del codice penale: artt. È quella dell'uomo svincolato da ogni principio morale, che fa della soddisfazione dei propri desideri la propria legge. Pazzia m., anormalità caratterizzata da indifferenza morale e tendenza alla criminalità e al cinismo (è espressione oggi disusata e i quadri psichici che vi si riferiscono vengono considerati nell’ambito delle psicopatie). In realtà la laicità non detta linee di condotta morale, ma è un principio agnostico che le rifiuta, pretendendo che posizioni diverse talora inconciliabili, in particolari diverse posizioni morali e religiose, possano convivere. morale1 agg. Laico è chi è critico; non dogmatico; disposto ad ascoltare gli altri — soprattutto quanti pensano diversamente da lui — e al medesimo tempo deciso a farsi ascoltare; laico è chi è rispettoso delle altrui tradizioni e, in primo luogo, della propria; il laico non è un idolatra, non divinizza eventi storici e istituzioni a cominciare dallo Stato».[3]. b. Nell’uso com., di cosa che è conforme a una norma morale ritenuta universalmente valida, o che non offende, in un dato contesto storico e sociale, i principî morali correnti (contrapp. Fra i principali modi in cui si è concretizzato il principio di laicità dello Stato, troviamo i casi di Francia e Turchia in cui la laicità è intesa come principio assertivo, laicità attiva in cui lo Stato rifiuta e opera attivamente contro la visibilità pubblica della religione; e la laicità passiva di Stati Uniti e altri Paesi in cui lo Stato permette la pubblica professione di qualsiasi religione, senza una preferenza particolare. di terramia (Medie Superiori) scritto il 27.04.13. La laicità sostiene l'indipendenza del pensiero da ogni principio morale ed etico, quindi indirizza il dibattito, il confronto e l'apertura, all'autonomia delle scelte personali in ogni settore (politico, sociale, spirituale, religioso, morale). Nel medioevo il potere politico era fortemente intriso di carica sacrale, rispettoso dell'autorità spirituale prerogativa della casta sacerdotale e del legittimo potere temporale dei regnanti. di ἦϑ ος: v. ethos, etico 1, etica].– 1. agg. Al seguito di Ludovico lavorarono i primi teorici della laicità dello Stato: Marsilio da Padova e Guglielmo d'Ockham. Nei casi in cui se ne parla, si abbassa lo sguardo e il tono della voce. morale 1 agg. Il termine, riferito ad una struttura politica o amministrativa, ne esprime l'autonomia dei principi, dei valori e delle leggi da qualsiasi autorità esterna che ne potrebbe determinare, compromettere o perlomeno influenzare l'azione. Quella ... Dove finalmente, potremmo riappropriarci del significato originario della parola ethos, come "posto del vivere concreto", per essere creatori di norme che